eparina
sf. [sec. XX; dal greco hêpar, fegato]. Mucopolisaccaride costituito da quantità equimolecolari di acido glucoronico e di acetilglucosammina esterificata con acido solforico, a carattere fortemente acido, con peso molecolare pari a 20.000. L'eparina è una sostanza di origine fisiologica che impedisce la coagulazione intravasale del sangue; è presente nel fegato, nei polmoni, nei leucociti neutrofili circolanti e nelle mastcellule, specie in prossimità dei capillari. Il prodotto commerciale si ricava dal polmone di bovini e suini. L'effetto anticoagulante dell'eparina si svolge con differenti meccanismi: blocco della trasformazione della protrombina in trombina (effetto antitromboplastinico); ridotta trasformazione del fibrinogeno in fibrina (effetto antitrombinico); riduzione dell'adesività piastrinica. Accanto all'effetto anticoagulante, l'eparina possiede altre importanti proprietà biologiche: stimola la fibrinolisi, favorendo la dissoluzione dei coaguli neoformati; interviene inoltre, come cofattore della lipoproteinlipasi, nella rimozione dal sangue dei trigliceridi e delle lipoproteine a bassa densità, esercitando in tal modo effetti antilipemici e chiarificanti. In medicina l'eparina viene adoperata nella profilassi e nella terapia delle malattie trombo-emboliche, nell'infarto del miocardio, nell'arteriosclerosi.