furfurale

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sm. [dal latino furfur-ŭris, crusca]. Composto chimico di formula bruta C5H4O₂, più spesso indicato con il vecchio nome, a rigore improprio, di furfurolo; presenta la struttura di aldeide della serie eterociclica del furano:

Il furfurale appena distillato si presenta come un liquido incolore, limitatamente solubile in acqua, che per azione dell'aria e della luce imbrunisce e lentamente resinifica; bolle a 162 ºC. È un importante prodotto industriale, utilizzato nella preparazione di resine sintetiche, come solvente selettivo nella raffinazione degli oli lubrificanti e come composto di partenza per la produzione di composti chimici diversi. Può infatti essere ottenuto a basso prezzo a partire da residui vegetali come la pula di riso, i tutoli di mais, la sansa d'oliva, la crusca, ecc. Nel processo industriale questi materiali vengono imbevuti con poco acido solforico diluito e riscaldati in corrente di vapore surriscaldato, il quale trascina con sé, allo stato di vapore, il furfurale che a mano a mano si forma. In questo processo il furfurale prende origine dai pentosani di cui i materiali di partenza sono ricchi: l'acido, diluito a caldo, provoca dapprima l'idrolisi dei pentosani nei pentosi (xilosio, arabinosio, ecc.) e successivamente la trasformazione di questi in furfurali; il liquido che distilla per condensazione si separa in due strati e quello inferiore, costituito dal furfurale grezzo, viene purificato per distillazione.

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