sansa

sf. [sec. XIV; latino sampsa]. Residuo della spremitura delle olive, costituito da bucce, polpa esaurita e frammenti di noccioli. Da essa può essere estratto l'olio residuo tramite un solvente, di solito solfuro di carbonio o esano, dopo di che viene utilizzata come combustibile di basso pregio, ricco in cellulosa, oppure come alimentazione per bestiame. Il contenuto in olio delle sanse oscilla dal 3 al 10%; l'olio, spesso fortemente colorato, molto acido e ricco di impurità, viene destinato ai trattamenti di rettifica che lo rendono commestibile, da solo o in miscela con olio di oliva.

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