forzato

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agg. e sm. [sec. XIII; pp. di forzare].

1) Agg., fatto con sforzo; non naturale, sforzato: riso forzato, allegria forzata; marcia forzata, più lunga e a un ritmo più veloce dell'ordinario; interpretazione forzata di un testo, stiracchiata, arbitraria; condotta forzata.

2) Fatto per necessità, per cause di forza maggiore, involontario: assenza forzata. Per estensione, imposto dalla legge, obbligatorio: espropriazione forzata; lavori forzati, lavori molto faticosi a cui erano costretti, e in alcuni Stati lo sono ancora, i condannati all'ergastolo o anche a pene minori. § In particolare, risparmio forzato, il risparmio imposto dallo Stato ai cittadini per superare un periodo di emergenza. Si attua con prelevamenti sul reddito e ha carattere obbligatorio come le imposte. Finito il periodo di emergenza, lo Stato provvede al rimborso. Il termine si estende a indicare la rinuncia forzata di certi beni per il rialzo dei prezzi conseguente all'inflazione monetaria o creditizia.

3) In agraria, di pianta sottoposta a forzatura.

4) In fisica, oscillazioni forzate, oscillazioni dovute a una forza vibromotrice o elettromotrice periodica.

5) Sm., chi è condannato ai lavori forzati.

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