amminossidasi
sf. [da ammino-+ossidasi]. Enzima che catalizza l'ossidazione delle basi monoamminiche a catena breve (monoamminossidasi) e delle diammine aventi i due gruppi –NH₂ a sufficiente distanza tra di loro (diamminossidasi). Le amminossidasi sono estremamente diffuse in natura e la loro presenza nell'uomo e in altri animali superiori è essenziale per il metabolismo di numerose sostanze fisiologicamente attive (ammine biogene) e per la detossicazione intraorganica di vari farmaci e di agenti tossici esogeni. I substrati delle amminossidasi subiscono l'ossidazione ad aldeidi e vengono successivamente trasformati in acidi dall'aldeideossidasi o dall'aldeide-deidrogenasi. L'attività delle amminossidasi varia in rapporto alla natura del substrato e all'origine dell'enzima; essa è bloccata da sostanze antiamminossidasiche come le azidi e alcuni derivati dell'idrazina. In rapporto alla loro distribuzione e alla struttura dei substrati specifici, le amminossidasi vengono correntemente classificate in sei categorie. A) Le amminossidasi propriamente dette, localizzate nei mitocondri dei tessuti animali, prevalentemente nel fegato, nel rene, nel pancreas, nell'intestino e nel cervello; agiscono sull'adrenalina, sulla tiramina, sulla 5-idrossitriptammina, sulle monoammine alifatiche a catena breve e sulle diammine. B) Le amminossidasi delle piante, attive sia sulle monoammine che sulle diammine. C) Le amminossidasi batteriche, attive prevalentemente sulle diammine. D) L'istaminasi, enzima che catalizza la deamminazione ossidativa dell'istamina e, in alcune specie animali, l'ossidazione della putrescina e della cadaverina. E) La benzilamminossidasi, presente nel plasma dei Mammiferi: metabolizza la tiramina, la triptammina e i farmaci aventi struttura fenilalchilamminica. F) La spermina-ossidasi, reperibile nel plasma dei ruminanti; ossida la spermina e la spermidina.