Conìfere
IndiceDescrizione generale
sf. pl. [sec. XVI; dall'agg. latino conífer, che produce pinoli]. Uno dei quattro cladi (Coniferophyta) del gruppo Gimnosperme al quale appartengono oltre 500 specie di piante largamente presenti nelle regioni temperate e fredde dell'emisfero settentrionale, un numero minore di specie e con tutt'altri generi nell'emisfero australe e nelle regioni intertropicali, nelle quali ultime esse vegetano per lo più in zone di elevata altitudine. Sono piante in gran parte di tipo arboreo e talvolta di dimensioni gigantesche, come le sequoie (Sequoiadendron giganteum), qualche volta anche con habitus arbustaceo o cespuglioso, come il comune ginepro europeo (Juniperus communis). In genere hanno fusti eretti, che solo nelle specie viventi nelle regioni più fredde, ai limiti altimetrici o polari della vegetazione, assumono aspetto strisciante; l'accrescimento è monopodiale, raramente simpodiale, con ramificazione abbondante e di solito molto regolare; frequente la differenziazione fra rami normalmente allungati (macroblasti) e rami raccorciati (brachiblasti), i quali ultimi in molti casi sono gli unici che portano foglie sviluppate. Queste, sempre indivise e per lo più perenni, hanno struttura xeromorfa e sono piccole, aghiformi o squamiformi; solo poche specie (Agathis, Podocarpus) le hanno più larghe, ellittiche od oblunghe. La fillotassi di norma è spiralata, con foglie anche molto accostate e formanti ciuffi; nelle Cupressacee è a verticilli dimeri o trimeri. Le Conifere sono piante monoiche, più raramente dioiche, con fiori maschili costituiti da foglie pollinifere (microsporofilli o foglie staminali) squamiformi o peltate, generalmente inserite in strobili amentiformi ascellari o anche terminali; esse recano sulla faccia inferiore da 2 a 20 sacche polliniche, all'interno delle quali si formano i granuli di polline. L'impollinazione è anemogama, per cui la produzione di polline è molto abbondante; spesso i granuli sono provvisti di sacche aerifere che ne favoriscono il sostentamento nell'aria e quindi la diffusione a opera del vento. Il fiore femminile consta in uno strobilo, sul cui asse sono riunite a spirale diverse squame (squame carpellari), ognuna delle quali reca sulla pagina superiore una piccola squametta (squama ovulifera) che a sua volta sostiene gli ovuli . Secondo altri autori, tale struttura viene più correttamente interpretata come un'infiorescenza a spiga, dove particolari squame sterili (o squame copritrici), aventi carattere di brattee, portano inseriti all'ascella i fiori (macrosporofilli), costituiti da un asse ridottissimo, talora mancante o per lo meno impercettibile, che reca una squametta con funzione carpellare (squama ovuligera), sulla quale si sviluppa un numero variabile di ovuli, nella maggior parte dei casi uno (Araucariacee) o due (Pinacee), talvolta anche più (Cupressacee e Tassodiacee) . Dopo la fecondazione, nelle Pinacee le squame copritrici o quelle ovulari, e anche entrambe, si ingrandiscono e lignificano, dando luogo alle classiche pigne o pine (coni) ; nelle Cupressacee si formano parimenti delle pigne, oppure, se le squame copritrici e ovulari diventano carnose e concrescono in una struttura simile a una bacca, si formano degli pseudofrutti detti galbuli (Juniperus); in Taxus, infine, dove i macrosporofilli sono isolati e portano un solo ovulo sprovvisto di squama copritrice, il seme viene circondato da un cercine carnoso (arillo) . In ogni caso il seme è formato da un embrione con un certo numero di cotiledoni (da 2 a 18), circondati da copioso endosperma primario. Il legno delle Conifere è a struttura omoxila, con fibrotracheidi munite di punteggiature areolate disposte in file semplici o appaiate (tipo abietoide), ovvero in file alterne strettamente stipate (tipo araucarioide); nella maggior parte dei casi i cerchi annuali sono evidenti. Eccetto che in pochi generi (Taxus, Austrotaxus), le Conifere posseggono canali resiniferi in diversi organi, e soprattutto nella corteccia.
Conifere. Strobili di abete rosso.
De Agostini Picture Library / 2P
Conifere. Infiorescenze maschili di pino strobo.
De Agostini Picture Library / Archivio B
Conifere. Giovane strobilo di pino comune.
De Agostini Picture Library / C. Rives
Conifere. Arillo di Taxus.
De Agostini Picture Library / Archivio B
Conifere. Foresta subalpina di larici e abeti rossi.
De Agostini Picture Library / Archivio B
Flora: aree di espansione
Queste piante dimostrano una netta preferenza per le regioni temperate e ancor più per quelle temperato-fredde e per le zone montane: varie specie, da sole o frammiste ad altre essenze legnose, formano estese foreste e coprono talora regioni vastissime. Grandi boschi di Abies e di Picea caratterizzano le regioni temperate e fredde dell'Eurasia e dell'America Settentrionale; alcune specie di Pinus formano i tipici boschi delle zone costiere del Mediterraneo ; nelle regioni montane dell'Africa tropicale si estendono formazioni di Podocarpus, mentre l'Atlante e l'Himalaya posseggono foreste di Cedrus e l'America Meridionale di Araucaria.
Classificazione
Per quanto concerne il loro impiego nell'economia umana, è da tener presente che le Conifere sono considerate fra le più importanti fornitrici di legname da lavoro e figurano al primo posto fra gli alberi produttori di cellulosa per carta. Molte specie inoltre forniscono resine e trementine sovente di importanza industriale; altre danno semi eduli (pinoli) o sostanze aromatizzanti; diverse hanno applicazioni terapeutiche. Numerose specie, infine, sono coltivate per uso ornamentale o per essere impiegate nei rimboschimenti. Secondo la più recente classificazione, le Conifere comprendono 7 famiglie, 60/65 generi e più di 600 specie. Le 7 famiglie sono: Pinacee, Tassodiacee, Cefalotassacee, Araucariacee, Cupressacee, Podocarpacee e Tassacee. La classificazione delle Conifere peraltro non trova d'accordo tutti i sistematici, tra i quali una parte tende a escluderne le Tassacee, facendone un ordine a sé stante (Tassali), a sua volta unico della classe Taxopsida (per la posizione sistematica delle Conifere, vedi anche Gimnosperme).
Cenni storici: origini ed evoluzione
Le Conifere apparvero nel Carbonifero e forse nel Devoniano, ma si svilupparono a partire dal Permiano: già nel Paleozoico sono presenti i due ordini principali, quello esclusivamente fossile delle Voltziali e quello delle Coniferali. Le prime sono caratterizzate da organi di riproduzione intermedi tra le Cordaitopsida e le Conifere moderne. I generi più conosciuti sono Lebachia e Ernestiodendron. Le Coniferali sono anch'esse presenti nel Paleozoico con la famiglia Araucariacee con forme di tipo particolare, piante di dimensioni modeste che persistettero anche nel periodo seguente, il Triassico. A partire da quest'ultimo, e per buona parte del Giurassico, le Conifere costituirono la frazione dominante della flora dell'emisfero boreale, tanto che questa parte dell'era mesozoica è nota anche con il nome di era delle Conifere. Dal Giurassico superiore le Conifere si evolvono, appaiono le Cupressacee, le Pinacee, le Podocarpacee e successivamente le altre famiglie, tutte già molto simili ai moderni rappresentanti.