bràttea
IndiceLessico
sf. [sec. XVIII; dal latino brattea, laminetta di metallo].
1) Leggera foglia di metallo prezioso ottenuta con la battitura a martello.
2) Foglia modificata, per lo più ridotta, detta anche ipsofillo, che accompagna l'infiorescenza o i singoli fiori. Può raggiungere dimensioni notevoli, come nel genere Musa e in molte Aracee, ed essere vistosamente colorata.
3) Forma laminare protettiva, detta anche fillozoide, di individui medusoidi delle colonie di Celenterati Idrozoi dell'ordine dei Sifonofori.
Brattea . Monile vichingo in oro sbalzato proveniente da Trollhättan (Stoccolma, Statens Sjöhistoriska Museum).
Stoccolma, M. Storico
Oreficeria
Le brattee servivano per il rivestimento di statue, pareti, mobili e per l'esecuzione di diademi e corone; tipiche le corone di foglie auree di età ellenistica. La brattea assume particolare importanza nell'arte barbarica, sotto forma di un ornamento pendulo circolare in oro, nato a imitazione delle monete romane. Le prime brattee barbariche recavano teste di imperatori (brattea di Lilla Jored, Stoccolma, Historiska Museet), ma poi presero il sopravvento i motivi nordici, soprattutto quelli zoomorfi. Specialmente in periodo longobardo, la brattea fu molto usata per eseguire piccole croci dalla superficie liscia o più spesso decorata con fini motivi geometrici.