La formazione degli Stati nazionali
In sintesi
Redazione De Agostini
SPAGNA | L'unificazione nazionale fu raggiunta tramite il matrimonio fra le case regnanti di Castiglia e d'Aragona (1479) e la riconquista del territorio meridionale occupato dagli arabi (1492). Nel 1580 fu annesso il Portogallo. L'amministrazione delle regioni restava separata, vi era un solo organismo centrale, il Consiglio di Stato, e il tribunale dell'Inquisizione. |
INGHILTERRA | I Tudor rafforzarono il potere centrale con l'instituzione di nuovi organi amministrativi (la Camera Stellata, il Consiglio privato). Il Parlamento era bicamerale (la Camera dei Lords raggruppava la grande nobiltà e l'alto clero, la Camera dei Comuni la piccola nobiltà e la borghesia). La società civile era aperta e mobile. |
FRANCIA | Il potere fiscale della corona, basato sulla gabella e sulla taglia, aveva portato al rafforzamento della monarchia. La Prammatica di Bourges (1438) aveva rivendicato i privilegi gallicani in materia religiosa. Gli organi rappresentativi del popolo (Stati Generali e Parlamenti) fungevano da organi consultivi esercitando il diritto di rimostranza. Il re aveva creato un Consiglio segreto per gli affari riservati. |
IMPERO | La Bolla d'oro (1356) aveva concesso a sette Grandi Elettori il privilegio di eleggere l'imperatore, dal 1438 la corona era sempre stata affidata agli Asburgo. Nel 1526 fu annessa la Boemia. |
GLI ALTRI STATI | Nel Nord Europa Svezia e Norvegia erano unite alla Danimarca dall'Unione di Kalmar (1397) scioltasi nel 1523. Con il re Mattia Corvino l'Ungheria aveva raggiunto il suo massimo splendore, alla sua morte (1499) la nobiltà preferì eleggere un re più debole. In Italia i territori del Nord erano sotto la giurisdizione formale dell'Impero, il centro apparteneva allo Stato pontificio e il Sud alla Spagna. |