La Riforma protestante e la Controriforma cattolica
In sintesi
Redazione De Agostini
LA RIFORMA | Martin Lutero, monaco agostiniano tedesco, propose una dottrina basata sulla giustificazione per fede, svalutando il ruolo della Chiesa e dei sacramenti. Espose le sue idee nelle 95 Tesi di Wittenberg (1517). La Bolla papale Exsurge Domine (1520) scomunicò Lutero e il suo pensiero in materia di indulgenze, esposto nei grandi Appelli. Molti principi tedeschi si schierarono con Lutero, Carlo V convocò una Dieta a Worms senza risultati. Negli anni seguenti la piccola nobiltà e i contadini insorsero in nome della nuova fede ma Lutero legittimò l'intervento repressivo dei principi. Zwingli predicò a Zurigo una nuova visione della Chiesa formata dalla comunione dei credenti, nella quale potere politico e religioso erano uniti. I cantoni meridionali cattolici si opposero: durante la battaglia di Kappel (1531) Zwingli morì. A Ginevra Calvino diffuse il concetto della predestinazione secondo la quale la ricchezza è segno tangibile della benevolenza divina. L'Anglicanesimo nacque dalla volontà di Enrico VIII di formare una Chiesa nazionale, nei primi tempi non si scostò dogmaticamente dal Cattolicesimo. |
IL CONCILIO DI TRENTO 1545-63 | Ispirato da movimenti di riforma della Chiesa come l'Umanesimo cristiano e la Riforma cattolica il Concilio si trovò a dover sancire la distanza dalla Riforma. Emanò i decreti conciliari nei quali sostenne la dottrina della transustanziazione e la validità dei sacramenti, unificò la celebrazione della messa, ripristinò la regola monastica e si preoccupò della formazione del clero. Suoi strumenti di riforma furono anche l'Inquisizione, l'Indice dei libri proibiti e la creazione di nuovi ordini religiosi (gesuiti). |