L'età napoleonica

In sintesi

L'ASCESA

Di origine corsa (1769), dopo essersi distinto nell'assedio di Tolone, Napoleone venne nominato al comando dell'Armata d'Italia, alla cui testa conquistò il nord Italia e costrinse l'Austria alla Pace di Campoformio (1797), palesando notevoli doti di stratega e nel contempo di indipendenza politica.

LA PRESA DI POTERE

Al rientro dalla sfortunata campagna d'Egitto, partecipò al colpo di Stato del 18 Brumaio, conquistando il potere, e iniziò una vasta opera di riorganizzazione dello Stato (giustizia, scuola, codici).

Con la vittoria di Marengo (1800) consolidò le proprie posizioni in Francia (Consolato a vita) e in Europa (Pace di Amiens).

L'IMPERO

Proclamato imperatore (1804), Napoleone inaugurò una politica espansionistica in Europa, ponendo i propri familiari a capo di nuovi Stati e diffondendo le conquiste della Rivoluzione francese.

Contro l'egemonia francese sorsero diverse coalizioni europee, che il genio militare seppe sconfiggere a Austerlitz (1805), Eylau (1807) e Wagram (1809); ma la guerriglia spagnola, la resistenza inglese al Blocco continentale e la disastrosa campagna di Russia (1812) portarono alla sconfitta di Lipsia (1813) e alla prima abdicazione napoleonica.

Un nuovo tentativo (i cento giorni) venne definitivamente frustrato a Waterloo (1815) e Napoleone dovette finire i suoi giorni relegato nell'isola di S. Elena (1821).