L'Italia del Settecento
In sintesi
PIEMONTE | Vittorio Amedeo II favorì la nascita del Regno di Sardegna con l'annessione della Sardegna e la riconquista delle basi francesi in Piemonte. Mercantilista, emanò un Editto di perequazione, riformò l'Università e la legislazione (Costituzioni). Carlo Emanuele III riformò l'amministrazione e ampliò il territorio. Vittorio Amedeo III firmò il Trattato di Cherasco con Napoleone. |
MILANO | Maria Teresa e Giuseppe II acquisirono il Ducato di Milano e quello di Mantova nel 1713. Essi sperimentarono in Lombardia le riforme scolastiche, della beneficenza, dell'amministrazione locale, dei dazi commerciali. Pompeo Neri portò inoltre a compimento il catasto. Giuseppe II attuò una decisa politica giurisdizionalistica (giuseppinismo). Gli intellettuali divennero funzionari. |
NAPOLI | Carlo di Borbone conquistò il Regno di Napoli e la Sicilia. Carlo III e il Tanucci tentarono di riformare il regno tramite il catasto e la stipula di trattati commerciali, la nobiltà terriera fece fallire il tentativo. |
TOSCANA | L'iniziativa riformistica di Pietro Leopoldo si indirizzò in ogni campo: legislativo (abolì la pena di morte e la tortura), economico (abolì i dazi, favorì il commercio), culturale (riformò la scuola, concesse la libertà di stampa). Nel 1786 il Sinodo di Pistoia tentò di fondare una Chiesa nazionale giansenista.Nello Stato della Chiesa e a Genova e Venezia non ci furono importanti riforme. |