Strutture produttive e demografia nel Medioevo
La rinascita delle città
Le città, nel periodo tardo antico e nei primi decenni del Medioevo, avevano perso la centralità politica e sociale che possedevano in età antica. A partire dall'XI sec., invece, i centri urbani rifiorirono, tornando a popolarsi e divenendo la culla della vita economica. Le città medievali erano circondate da mura che separavano la città dalla campagna, i cives (uomini civili, cittadini) dai rustici (rozzi, campagnoli). La comunicazione con le campagne era però molto attiva: dalle campagne arrivavano prodotti agricoli e merci, dalle città uscivano prodotti artigianali e manufatti di vario genere. Il cuore della vita economica cittadina era costituito dall'attività artigianale e da quella mercantile. Anche le città videro un forte incremento demografico: contadini, artigiani, esponenti dell'aristocrazia emigrarono dalle campagne per stabilirsi nei nuclei urbani. Le relazioni economiche furono notevolmente intensificate; i prodotti circolavano in Europa, ma anche in Africa e nell'e-stremo Oriente. In Italia il fenomeno della rinascita cittadina si verificò prima che altrove. Le cosiddette città marinare, Amalfi, Pisa, Genova e Venezia, costituirono un vero e proprio impero commerciale, favorito dai legami dei veneziani con l'Impero bizantino (dal 1082 Venezia aveva ottenuto l'esenzione dalle imposte per il commercio sul territorio bizantino). Le rotte fluviali del Po e dell'Adige permettevano ai veneziani di commerciare con l'entroterra; le navi esportavano prodotti dell'industria, schiavi e legname delle regioni slave, e importavano spezie e stoffe di lusso orientali.