Il vulcanismo secondario
L'attività vulcanica è in genere accompagnata o seguita, nella fase di quiescenza, da numerosi fenomeni, che consistono essenzialmente nell'emissione di diversi gas e di acque ad alta temperatura. In parecchie regioni vulcaniche è questa l'unica testimonianza della presenza di magmi nel sottosuolo. Numerosi sono i fenomeni di vulcanismo secondario, che possiamo raggruppare in emissioni di gas e di acque calde.
Emissioni di gas
Comprendono molte manifestazioni, che si distinguono, in base al gas che viene emesso, in:
- fumarole, emissioni di vapore acqueo a temperatura elevata;
- mofete, emissioni di diossido di carbonio, CO
2 , che, essendo più pesante dell'aria, ristagna al suolo (famosa in Italia la mofeta situata nella grotta del Cane, presso Agnano, Napoli); - putizze, emissioni fredde di solfuro di idrogeno, H
2 S, e altri gas sulfurei (sono presenti in Toscana); - solfatare, emissioni calde di composti gassosi dello zolfo, quali solfuro di idrogeno e diossido di zolfo (sono note in Italia le solfatare di Pozzuoli, nei pressi di Napoli);
- soffioni, emissioni di vapore acqueo (formatosi per contatto dell'acqua con masse magmatiche profonde), a elevata temperatura e pressione (da 1 a 6 atmosfere), in forma di violenti getti, che possono essere sfruttati come forma di energia geotermica per produrre energia elettrica (in centrali geotermoelettriche, dove si sfrutta il getto di vapore in pressione per azionare una turbina a gas); famosi in Italia sono i soffioni boraciferi di Larderello, in Toscana (così chiamati per la presenza nei vapori anche di composti del boro).
Emissioni di acque calde
Le acque che circolano in profondità, a contatto con il magma, possono riscaldarsi e risalire in superficie, formando geyser o sorgenti termali.
I geyser sono getti intermittenti di acqua calda e vapore acqueo, che, a intervalli regolari di tempo, irrompono in superficie attraverso un condotto, formando colonne alte fino a 50-60 m. Le acque meteoriche, penetrate nel terreno, e quelle che provengono dal magma stesso, dette acque giovanili, si raccolgono nel condotto del geyser e vengono riscaldate dal calore ceduto dal magma; parte dell'acqua si trasforma in vapore, che esercita, sulla colonna d'acqua soprastante, una pressione che, superato un determinato valore, la proietta fuori del condotto, insieme al vapore; raccoltasi nuovamente altra acqua nel condotto, il ciclo riprende con sorprendente regolarità. I geyser sono diffusi in Islanda (dove vengono sfruttati per il riscaldamento domestico), in Nuova Zelanda e negli Stati Uniti d'America, nel parco di Yellowstone.
Le sorgenti termali, molto più comuni dei geyser, sono presenti in quasi tutti i distretti vulcanici; sono sorgenti di acque calde, di solito molto ricche di sali minerali da cui prendono il nome (per esempio, acque sulfuree, acque salso-bromo-iodiche ecc.) e che possono essere usate a scopo terapeutico. Le sorgenti termali sono assai diffuse in Italia e ben conosciute sin dall'antichità, come quelle delle terme di San Calogero, nell'isola di Lipari.