Coleman Hawkins
Di famiglia borghese, Coleman Hawkins (Saint Joseph, Missouri 1904 - New York 1969) si avvicinò prestissimo alla musica: a cinque anni al pianoforte, a sei al violoncello e a nove al sax tenore, ispirato forse dal primo disco ascoltato sul grammofono di casa. Avviato dalla famiglia a seri studi, Hawkins frequentò il Washburn College di Topeka, nel Kansas, dove scoprì la musica classica e fece rapidi progressi sia nella lettura degli spartiti, sia nell'armonia. La preparazione musicale gli facilitò l'ingresso nel mondo del jazz e gli consentì di ottenere presto alcuni ingaggi. Esordì a 17 anni con la cantante M. Smith.
A soli diciannove anni Hawkins ebbe la sua prima, determinante esperienza entrando come sassofonista nell'orchestra di Fletcher Henderson, in quell'epoca vero vivaio di grandi solisti e primo esempio di big band jazzistica. Qui egli divenne il primo grande improvvisatore di sax tenore: con il furioso assolo in Stampede (1926) diede allo strumento, allora raro, la voce scura e aggressiva oggi tanto popolare.
La ricchezza e la pienezza di ogni nota, la creatività e la propensione alla leadership strumentale collocheranno Hawkins fra i principali esponenti dell'epoca d'oro di quel jazz che verrà definito "classico". Il suo lirismo era basato su un approccio fondamentalmente "vocale" e su una profonda elaborazione armonica, che aprivano orizzonti sonori all'epoca decisamente innovatori e, addirittura, tali da presentare elementi tipici del bop di tre lustri dopo.
Trasferitosi (1934) in Europa, vi rimase cinque anni, incidendo titoli da antologia come Honeysuckle Rose e Crazy Rhytm. Tornato in patria nel 1939, fu scoperto dal grande pubblico attraverso un disco inciso per caso, Body and Soul. Dal 1950 il gusto della critica e del pubblico si spostò verso il timbro lieve del rivale Lester Young, un sax tenorista approdato alla corte di Count Basie, e Hawkins parve finito. Tornato in scena (1954), si esibì con Roy Eldridge, Benny Carter, Thelonius Monk, John Coltrane, Max Roach, Sonny Rollins, ma un'oscura vicenda personale ne causò (1966) il repentino crollo psichico.