Apogeo della letteratura praghese: Kafka
In sintesi
Redazione De Agostini
Praga, ebraismoe letteratura | Cresciuta sul proprio medesimo nucleo ebraico, murata attorno alle mura del ghetto, Praga non poté non dar vita a una letteratura che parlasse il linguaggio della sua anima ebraica. Così anche quando fiorì l'inattesa produzione di lingua tedesca, agli inizi del Novecento, questa portò con sé lo spirito dell'ebraismo. Ne rendono testimonianza: le opere di Meyrink, in particolare il suo romanzo Golem; lo scrittore M. Brod, fraterno amico di Kafka e curatore delle sue opere; il pittore e scrittore Kubin. |
Kafka | La sua vita fu segnata indelebilmente dalla relazione difficilissima col padre e dalla volontà di fuga nei confronti delle relazioni con le donne a cui si avvicinò. I suoi racconti, tra cui spicca il celeberrimo La metamorfosi accanto ad altri non meno riusciti - quali Nella colonia penale, La tana, Davanti alla legge, Il messaggio dell'imperatore ecc. -, espongono in una prosa precisa e tagliente, oggettiva e agile la condizione di estraneità e segregazione, i vissuti di ansia e angoscia, le vicende di gratuita e incomprensibile colpevolezza in cui si aggroviglia assurdamente l'esistenza dell'individuo. I tre, inconclusi romanzi - America, Il processo e Il castello - mostrano ancora l'insensatezza in cui si sperde il soggetto, schiacciato da eventi e potenze che gli addossano e gli imputano un'esistenza colpevole. |