La poesia cristiana
Paolino di Nola
Meropio Ponzio Paolino, più noto come Paolino di Nola, nacque a Burdigala (l'odierna Bordeaux) nel 353 da antica e nobile famiglia. Allievo prediletto del poeta Ausonio, si trasferì a Roma dove intraprese una brillante carriera politica, ricoprendo alti incarichi: fu console, senatore, governatore della Campania. Si convertì con la moglie al cristianesimo intorno al 390; donò tutti i suoi beni e condusse vita ascetica. Divenne prete a Barcellona nel 390 e nel 409 fu eletto vescovo di Nola, dove visse fino alla morte. Paolino ha lasciato una trentina di componimenti poetici di varia lunghezza, ai quali è legata la sua fama di uno fra i più ispirati poeti cristiani. Tra gli scritti risaltano i 14 Carmina natalicia (Carmi natalizi), composti anno per anno per la festa di San Felice nel giorno del suo martirio. In forma classica l'autore descrive con vivacità e freschezza narrativa episodi e miracoli della vita del santo, cerimonie in suo onore durante la sua festa; non manca anche il timore per le invasioni barbariche. Gli altri carmi contengono parafrasi di salmi, panegirici, epitalami, inni sacri e lettere in versi ad Ausonio, in risposta al rammarico del maestro perché si era convertito al cristianesimo. È giunto anche un Epistolario di 51 lettere, scritte dopo la conversione, alcune delle quali sono indirizzate ad Agostino, a Girolamo, a Sulpicio Severo e a Delfino, vescovo di Burdigala. Sono pesanti alla lettura, perché prolissi e densi di artifici retorici.