William Dean Howells
William Dean Howells (1837-1920) è considerato il fondatore "ufficiale" del realismo americano. Nativo dell'Ohio, lavorò nella tipografia paterna; fu poi console a Venezia durante gli anni della guerra civile. Con i primi scritti ambientati in Italia, Venetian life (Vita a Venezia, 1866), ottenne una certa notorietà e fu chiamato a Boston come vicedirettore dell'"Atlantic Monthly", la più importante rivista del tempo; ne divenne direttore per dieci anni dal 1871. Con l'opera di romanziere, di critico e di saggista raggiunse una fama che negli ultimi anni fu consacrata da molti riconoscimenti ufficiali e accademici. Il suo realismo rifugge dalle fantasie romantiche, ma anche dalla rappresentazione dell'eccezionale, dell'insolito, dell'orrido, dell'immorale; egli stesso definì il suo realismo "reticente". Il suo atteggiamento era dovuto a un rigido senso morale, alla convinzione di dover essere moralmente responsabile nei confronti dei lettori. Pubblicò circa centoquaranta tra romanzi e saggi. Nella sua attività è possibile individuare tre fasi. Nella prima fase, ben esemplificata dai romanzi Their wedding journey (Il loro viaggio di nozze, 1871), A chance aquaintance (Una conoscenza casuale, 1873), A foregone conclusion (Una conclusione omessa, 1875), prevale un interesse psicologico e largo spazio è dedicato alla caratterizzazione dei personaggi. La seconda fase si concentra su problemi sociali: la condizione della donna e della famiglia, il contrasto fra i nuovi ricchi e la vecchia nobiltà (The rise of Silas Lapham, L'ascesa di Silas Lapham, 1885, A hazard of new fortunes, In cerca di nuove fortune, 1890). Alla terza fase sono ricondotte le narrazioni utopistiche ispirate alle dottrine di Tolstoj, un autore che Howells ammirò molto: A traveller from Alturia (Un viaggiatore di ritorno da Alturia, 1894) e Through the eye of the needle (Attraverso la cruna dell'ago, 1907).