La prosa fra le due guerre
In sintesi
Redazione De Agostini
Americani a Parigi Stein | Gertrude Stein (1874-1946), grande amica di Matisse e Picasso, fa della sua casa di Parigi il punto di incontro obbligato per tutti gli artisti americani di passaggio a Parigi. Nelle Conferenze in America (1935) la Stein illustra le sue teorie sull'arte della scrittura, che possono essere considerate una variante alla modalità narrativa detta "flusso di coscienza". |
Anderson | Sherwood Anderson (1876-1941) approda a Parigi dopo varie esperienze. La raccolta di ventisei racconti Winesburg, Ohio (1919) si sofferma sui temi più angosciosi della condizione umana (solitudine, abbandono, alienazione) e segna una svolta nella narrativa: la struttura del racconto viene costruita intorno all'alternarsi di crisi ed epifanie, in rottura con la tradizione del canovaccio narrativo. |
Fitzgerald | Francis Scott Fitzgerald (1896-1940) nasce nel Minnesota da una famiglia di origine irlandese. Ottenuta l'agiatezza economica con la pubblicazione del suo primo libro, si impone, insieme con la moglie Zelda, come simbolo di una nuova generazione che, segnata dalla guerra, si abbandona a una vita fatta di emozioni e di avventure, nella cosiddetta "età del jazz", dal titolo di una sua raccolta di racconti. |
Le opere e i temi | Concentra la sua analisi psicologica sul mondo dell'alta borghesia e dell'aristocrazia, i cui "eroi" caparbiamente inseguono il loro sogno di successo. Opere: Di qua dal Paradiso (1920) e Il grande Gatsby (1925), considerato il suo romanzo migliore. Tenera è la notte (1934) è il momento più alto della disperata e lucida analisi della società americana. |
Faulkner | William Faulkner (1897-1962), nato a New Albany, si interessa dapprima alla poesia e in particolare ai simbolisti inglesi e francesi, ai quali si ispira nella sua prima raccolta di versi Il fauno di marmo (1924). Nel 1949 riceve il premio Nobel per la letteratura. |
Le opere e i temi | Con Sartoris (1929) Faulkner avvia una serie di romanzi ambientata in una contea immaginaria, abitata da una popolazione mista la cui maggioranza è costituita da neri. Le famiglie protagoniste incarnano i problemi sociali del Sud, il conflitto tra i valori tradizionali, ormai in crisi e i nuovi modelli etico-culturali, improntati a uno spregiudicato arrivismo. Centrale anche il tema del rapporto fra i sessi, che dà origine a forti conflitti. Nel romanzo L'urlo e il furore (1929), l'opera forse di maggior rilievo, l'autore utilizza per la prima volta la tecnica del "flusso di coscienza", che offre al lettore visioni parziali di una realtà sempre in movimento. Altre opere: Santuario (1931); Scendi Mosè (1942), Assalonne, Assalonne! (1936); Requiem per una monaca (1951). |
Hemingway | Ernest Hemingway (1899-1961) nasce a Chicago e trascorre l'infanzia a contatto con la natura, abituandosi a una vita solitaria e priva di comodità. Raggiunto il successo letterario, conduce un'esistenza di viaggi, avventure e amori, non molto diversa da quella di alcuni suoi personaggi. Muore suicida. Nel 1954 ottiene il premio Nobel. |
Le opere | Il romanzo Il sole sorge ancora (1926) segna la sua definitiva affermazione. L'opera presenta il linguaggio disadorno e immediato che diventerà suo tratto stilistico distintivo. Nelle opere successive delinea un "modello" di uomo (il cacciatore, il torero, l'atleta) capace di vivere una vita intensa, sentita come una continua sfida. Altre opere: Addio alle armi (1929); i 49 racconti (1938), un capolavoro assoluto del suo genere; Per chi suona la campana (1940); Di là dal fiume e tra gli alberi (1950); Il vecchio e il mare (1952). |
Altri romanzieri fra le due guerre Dreiser | Dreiser Theodore Dreiser (1871-1945), nato da una famiglia di immigrati tedeschi, è scrittore di tendenza naturalistica e traccia ampi affreschi della società americana dominata dalla ricerca del denaro e della riuscita a qualsiasi costo (Il finanziere, 1912; Il titano, 1914; Lo stoico, 1947; Una tragedia americana, 1925, il suo capolavoro). |
West | Nathanael West (1903-1940) affronta i temi della solitudine e del fallimento del "sogno americano" (Signorina cuori infranti, 1933; Il giorno della locusta, 1939). |
Lewis | Sinclair Lewis (1885-1951), premio Nobel nel 1930, descrive con sarcasmo la middle-class e la società della provincia americana (La via principale, 1920; Babbitt, 1922; Il dottor Arrowsmith, 1925; Anna Vickers, 1933). |
Henry Miller | Henry Miller (1891-1980) traccia nei suoi romanzi, ricchi di spunti autobiografici e di franchi riferimenti ai temi sessuali, il percorso dall'ossessione all'illuminazione interiore (Incubo ad aria condizionata, 1941; Tropico del cancro, 1961, e Tropico del capricorno, 1962, le sue opere più famose). |
Wolfe | Thomas Clayton Wolfe (1900-1938) nella sua imponente opera narrativa di ispirazione autobiografica cerca di comporre una biografia dell'America. |
Saroyan | William Saroyan (1908-1981) racconta i tentativi di realizzare il sogno americano dei nuovi immigrati (Che ve ne sembra dell'America?, 1934). |
Farrell | James Thomas Farrell (1904-1979), esponente del romanzo sociale americano, analizza nei suoi romanzi le contraddizioni della società industriale e della morale borghese, conseguenza estrema del sogno americano e del mito della frontiera (Vita di Studs Lonigan, 1935). |
Dos Passos | John Dos Passos (1896-1970) vive la guerra come esperienza traumatica, che lo orienta verso scelte politico-sociali radicali nel senso della necessità di un significativo cambiamento sociale. Opere: Il quarantaduesimo parallelo (1930), Un mucchio di quattrini (1938), romanzi nei quali attua una sperimentazione narrativa. |
Steinbeck | John Steinbeck (1902-1968) nasce a Salinas, California, paese che costituisce l'ambiente dei suoi romanzi, mentre il tema principale è costituito dalla grande depressione. Il suo romanzo forse più convincente è Uomini e topi (1937); altre opere: Pian della Tortilla (1935), Furore (1939), La luna è tramontata (1942), La valle dell'Eden (1954). La sua prosa mostra l'influenza della tecnica cinematografica ed egli giunge a teorizzare una scrittura puramente descrittiva. Nel 1963 ottiene il premo Nobel. |