La cultura giudaico-ellenistica
In sintesi
Due mondi in contatto e a confronto | Il mondo ebraico e quello ellenico entrarono in contatto a partire dal X sec. a.C., tuttavia i rapporti si intensificarono solo in seguito alle conquiste di Alessandro Magno quando ebbe inizio il lungo processo di grecizzazione (assimilazione da parte del mondo giudaico delle usanze della cultura dominante del mondo greco, pur conservando le proprie tradizioni). Dopo la diaspora poi molti ebrei si insediarono lungo le coste del Mediterraneo e diedero vita a numerosi centri strutturati su modello greco, come la comunità di Alessandria; si costituì quindi una cultura comune giudaico-ellenistica. |
La bibbia | La Bibbia si andò stratificando per circa un millennio e, per la ricchezza del materiale, è paragonabile all'epos omerico. Il canone ebraico raggruppa i libri dell'Antico Testamento in 3 parti: la Torà (insegnamento), i Neviìm (profeti) e i Ketuvìm (scritti). Questi testi, in lingua ebraica e in parte aramaica, vennero tradotti nella koinè ellenistica a uso della comunità ebraica di Alessandria tra il III e il I sec a.C., anche se la tradizione attribuisce la versione a un unico momento collegandola alla leggenda dei Settanta. |
Filone di Alessandria | A partire dall'istruzione ricevuta (che prevedeva la perfetta conoscenza del greco), dalle esperienze compiute (tra cui l'ambasceria a Gaio Caligola) e dall'esegesi biblica, Filone iniziò un'opera di mediazione culturale tra l'ebraismo e la cultura classica senza precedenti nella storia. |