Victor Hugo
In sintesi
Redazione De Agostini
Le prime opere | Victor-Marie Hugo (1802-1885) nasce a Besançon, in Savoia; dopo una giovanile adesione alla monarchia, testimoniata da Odi e poesie diverse (1822), e due romanzi storici (Han d'Islande, 1823 e Bug-Jargal, 1826), nel 1827 con il dramma Cromwell diventa il capofila della scuola romantica. Seguono le poesie Le Orientali (1828) e il racconto L'ultimo giorno di un condannato a morte (1829). La prima del dramma Hernani (1830) è occasione di un'accesa polemica fra romantici e classicisti. |
Il poeta guida del popolo | Dopo la separazione dalla moglie e l'incontro con Juliette Drouet scrive i versi Foglie d'autunno (1831). Nello stesso anno pubblica il romanzo Notre-Dame de Paris, ambientato nel Medioevo. Per il teatro pubblica Il re si diverte (1832) e Ruy Blas (1838), il suo dramma migliore. Con l'avvento di Napoleone III va in esilio. |
L'esilio e il ritorno | Dopo opere d'invettiva contro Napoleone, pubblica Contemplazioni (1856), suo capolavoro poetico, e il ciclo La leggenda dei secoli (1859). Nel 1862 esce il suo romanzo migliore, I miserabili, a cui seguono I lavoratori del mare (1866) e L'uomo che ride (1869). Nel 1870 torna in Francia e scrive il romanzo Novantatré (1874), allusivo della disfatta militare del 1870. |
La fusione dei generi | Per essere capace di rappresentare la complessità dell'uomo moderno, la letteratura romantica deve fondere i generi e gli stili, il tragico e il grottesco, simbolizzando la complessità del reale. |
La poesia totale | In complesso l'opera poetica e romanzesca di Hugo appare come un flusso ininterrotto, che vuole abbracciare tutta la realtà e tutto il tempo, percorso da un'abbondanza di toni e temi e dal culto della parola. |