Victor Hugo
Il poeta guida del popolo
Gli anni dopo il 1830 furono segnati da un'attività febbrile. Alla crisi del cenacolo romantico, alla rottura del matrimonio seguì l'incontro con Juliette Drouet (1832), che gli fu affettuosa compagna per più di cinquant'anni. L'ispirazione del poeta si approfondì. Le opere poetiche (Les feuilles d'automne, Foglie d'autunno, 1831; Les chants du crépuscule, Canti del crepuscolo, 1835; Les voix intérieures, Le voci interiori, 1837; Les rayons et les ombres, I raggi e le ombre, 1840) rivelano la conquistata maturità espressiva, il possesso sicuro di una voce originale, un lirismo inquieto e possente. Il poeta è un mago, è l'"uomo delle utopie". Come i profeti, il poeta illumina la notte oscura del popolo e dei re, e la sua poesia è la stella che li conduce a Dio. L'ispirazione morale e sociale si esprimono anche nella narrativa e nel teatro. Nel 1831 pubblicò uno dei suoi capolavori, Notre-Dame de Paris, romanzo storico e simbolico, trasposizione in una brulicante Parigi medievale del dramma eterno dei miserabili, degli umili. Seguì il racconto Claude Gueux (1834). Per il teatro scrisse Le roi s'amuse (Il re si diverte, 1832), da cui fu tratto il libretto del Rigoletto di G. Verdi; Lucrezia Borgia (1833); Angélo, tyran de Padoue (Angelo, tiranno di Padova, 1835); e Ruy Blas (1838), senza dubbio la sua tragedia migliore. Compare in essa la figura di colui che punisce i torti e ripara le ingiustizie. Il simbolo del popolo, il valletto Ruy Blas, sconfigge Don Sallustio, rappresentante della nobiltà decaduta e perversa. Premiato da un enorme successo e protetto dal re, nel 1841 fu eletto all'Académie française. Eppure, gli anni dopo il 1840 non furono fecondi per il poeta. Il clamoroso fiasco del dramma Les burgraves (I burgravi, 1842) lo indusse a non scrivere più per le scene. Nel 1843 fu colpito da una tragedia: la figlia Léopoldine annegò nella Senna con il marito durante una gita in barca. Hugo si chiuse in un lungo periodo di silenzio; gli impegni mondani e politici lo assorbirono completamente: pari di Francia dal 1845, deputato nel 1848 e nel 1849. Gli avvenimenti del 1848 e l'ascesa di Napoleone III segnarono la crisi della sua carriera politica; dopo il colpo di stato del dicembre 1851 fu costretto a lasciare la Francia.