Introduzione
Il XIX secolo è caratterizzato in tutta Europa dall'affermarsi del sistema industriale, che comporta l'avvento della società di massa e profondi cambiamenti politici e sociali. Dopo la frattura rivoluzionaria, si assiste in Francia a un susseguirsi vertiginoso di regimi politici: l'impero napoleonico, la Restaurazione monarchica, la monarchia borghese di Luigi Filippo, la seconda repubblica frutto della rivoluzione del 1848 e, dopo il periodo di assestamento dell'impero di Luigi Bonaparte, terminato con la sconfitta militare a opera della Prussia (1870), la terza repubblica, che vede contrapposti nazionalisti e socialisti. In ambito letterario lo slancio del movimento romantico è in parte ancorato a una visione tradizionalista e nostalgica del passato, in parte decisamente liberale e progressista, anche se non di rado accade che le due anime si succedano nell'arco della vita di uno stesso scrittore. Il riflusso della seconda metà del secolo, con la disillusione successiva ai moti del 1848 e alla breve impennata rivoluzionaria della Comune (1871), avvia, da una parte, il realismo e il naturalismo, attenti al concreto svolgersi della storia, sia individuale sia collettiva, dall'altra, il simbolismo e il decadentismo, più interessati ai moti interiori, alle sottili analogie che legano le cose tra loro e pervasi da un sentimento di rassegnazione politica ed esistenziale che induce gli scrittori a ripiegare in una sfera intellettuale idealizzata. Oltre ai grandi generi del romanzo, della poesia e del teatro, l'attenzione si estende anche alla storia e alla critica letteraria. L'Ottocento è il secolo in cui, grazie alla straordinaria fioritura di grandi figure, la lingua e la letteratura francese conoscono una diffusione straordinaria, non solo nei paesi strettamente francofoni, ma anche in nazioni europee quali Germania, Italia e Russia.