L'età classica
In sintesi
Redazione De Agostini
Moralisti e memorialisti | Lettere, diari, aforismi e cronache sono le forme letterarie che più frequentemente attestano il dibattito etico-politico. |
Il cardinale di Retz | Il cardinale di Retz (1613-1679) ha lasciato le sue Memorie (1717), che sono un classico della storia memorialistica per l'abilità nel tratteggiare i personaggi. |
Saint-Évremond | Charles de Saint-Évremond (1614-1703), filosofo di transizione fra i libertini e il Settecento, è l'erede dell'umanesimo di Montaigne; nella Commedia degli accademisti (1650) fa la satira dell'Académie française; nella Conversazione del maresciallo di Hocquincourt con il padre Canaye (1658) difende gli ideali di tolleranza religiosa e filosofica. |
Tallémant des Réaux | Gédéon Tallémant des Réaux (1619-1692) scrive le Storielle (1657), in cui memoria e psicologia si fondono e danno un quadro spietato della società del tempo, creando uno dei capolavori dell'arte del ritratto. |
La Rochefoucauld | François de la Rochefoucauld (1613-1680) conduce una vita avventurosa. Frequenta i salotti dove si parla di politica e di scienza e dalla sua riflessione sugli uomini nascono le Riflessioni o sentenze e massime morali (1665), serie di aforismi pungenti che risentono della lettura dei grandi moralisti del passato. Scritte in uno stile sobrio, sono improntate a un pessimismo scettico e costituiscono un capolavoro assoluto per gravità di accenti e limpidezza formale. |
Madame de Sévigné | La marchesa Marie de Rabutin Chantal de Sévigné (1626-1696) lascia uno dei più intensi epistolari del Seicento, in gran parte costituito dalle lettere scritte all'amata figlia lontana. Vi si dibattono problemi e temi di natura intima o privata, ma sono presenti anche descrizioni, caratteri, osservazioni psicologiche di grande interesse. |