Marcel Proust
Lo stile
Il ritmo inconfondibile della frase proustiana colpisce per l'andamento lento e complesso, che crea una tensione continuamente dilatata e sospesa. I periodi sono intricati edifici sintattici, in cui proposizioni secondarie, incisi, parentesi sembrano moltiplicarsi senza fine. Non a caso Proust viene collocato fra gli eredi di Rabelais per il culto della dismisura. Il critico austriaco L. Spitzer sostiene che Proust esprime insieme la casualità caotica della Terra e la mente che la ordina. Dalle "mostruose" strutture sintattiche di Proust, nonostante tutte le tensioni che l'autore vi introduce, emana una "grande pace, un senso di eternità"; ciò dipende dalla visione intellettuale che lo scrittore ha del mondo, per cui non solo vede le cose in maniera complessa, ma le vede nei loro intrecci. Lo stile di Proust si rivela perfettamente adeguato all'indagine dei sentimenti e delle emozioni, ma possiede anche una sorprendente verve satirica e parodistica, che utilizza la riproduzione mimetica dei vizi linguistici per rappresentare ironicamente la società del tempo.