Le emergenze sociali
In sintesi
Redazione De Agostini
La lotta contro la povertà | Un quinto della popolazione mondiale, ca 1,2 miliardi di persone (concentrati principalmente in Asia e nell'Africa subsahariana), vive in condizioni di sottoalimentazione. La povertà porta con sé malattie (l'86 % dei malati di Aids vive in paesi in via di sviluppo), di emarginazione socio-culturale (in Africa susahariana oltre il 60 % dei bambini non accede nemmeno all'istruzione primaria). Il vertice di Okinawa (2000) ha posto obiettivi e scadenze per la lotta contro la povertà in termini di benessere economico, sociale, di sviluppo sostenibile e di utilizzo delle risorse. |
Il problema di genere | Investe il ruolo discriminato delle donne nella società. Questo ruolo è un prodotto di culture e assetti sociali e non di cause "naturali". Nel mondo, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, le donne sono le più povere, le meno istruite, le peggio curate, le più politicamente discriminate, nonostante il loro ruolo primario nella tutela della famiglia, dell'ambiente e della produzione di cibo. |
Il divario generazionale | Nel mondo la composizione della popolazione per generazione segue due dinamiche opposte: nei paesi in via di sviluppo prevalgono nettamente le classi di età più giovani, mentre nei paesi avanzati la popolazione è sempre più vecchia. Il divario è destinato ad approfondirsi. Questa situazione provoca problemi sulle dinamiche sociali del lavoro e dell'istruzione. |
L'infanzia negata | I problemi più gravi però riguardano i bambini. Nel mondo ogni anno muoiono 40 milioni di bambini sotto i 5 anni per malnutrizione e malattie del tutto curabili. Inoltre gravissimo è il problema dei "bambini di strada" che vivono di elemosina e sono perlopiù privi di genitori, e quello di bambini soldato. |
Le migrazioni internazionali | Forti correnti migratorie spostano uomini e donne dei paesi in via di sviluppo verso i paesi avanzati. Essi sfuggono a povertà, insicurezza, degrado (fattori d'espulsione) verso un più alta qualità di vita e paesi con forte bisogno di manodopera (fattori d'attrazione). Le migrazioni sono una risorsa sia per i paesi di provenienza, sia per i paesi ospitanti |
I diritti umani | Si possono distinguere tre generazioni di diritti umani. |
Prima generazione: diritti di libertà | Riguardano le tradizionali libertà civile e politiche (pensiero, coscienza; religione, associazione, assenza di discriminazioni). Assumono particolare rilievo la libertà religiosa, di fatto negata in molti paesi, e la lotta contro nuove e vecchie forme di schiavitù. |
Seconda generazione: diritti di eguaglianza | Riguardano i diritti economici, sociali e culturali. Sono perciò diritti di eguaglianza e di solidarietà (diritto al lavoro, all'assistenza medica, all'istruzione. |
Terza generazione: diritti dei popoli | Detti anche di solidarietà, riguardano le comunità. Sono il diritto alla pace, all'autodeterminazione, all'aiuto umanitario, all'uso delle risorse della Terra. Un ambito emergente è la tutela della diversità culturale e delle popolazioni indigene nei confonti dell'omologazione culturale e linguistica (nei confronti delle lingue "imperiali". |