La processione di tutte le cose dall'Uno
Anche al secondo dei grandi problemi metafisici "perché e come dall'Uno sono derivate le molte cose che sono?" Plotino dà una risposta che costituisce uno dei guadagni più cospicui del pensiero antico. Le forze operanti che derivano dall'Uno e poi dalle altre ipostasi sono due: 1. la forza operante originaria dell'Uno stesso, che coincide con la sua attività autoproduttrice ed è libertà per eccellenza; 2. l'attività o forza che procede dall'Uno: è una "necessità" che dipende da un atto di "libertà" (quella per cui l'Uno è ciò che ha voluto essere). La storiografia filosofica più recente, alla luce di queste chiarificazioni, ha messo in evidenza come la processione delle cose dall'Uno non possa più essere interpretata né come emanazione, né come necessità, come fino a qualche tempo fa si è ritenuto. L'Uno infatti non crea liberamente le cose, ma crea sé liberamente come infinita potenza che deve espandersi infinitamente producendo l'altro da sé. Insomma: Dio ha liberamente voluto sé come necessariamente producente le cose.