Cimabue
Con Cenni di Pepi detto Cimabue, nato a Firenze (ca 1240) e morto a Pisa (1302), ha inizio la "scuola fiorentina" di pittura, che da allora in poi avrà un ruolo centrale nel panorama italiano.
Il pittore si formò nell'ambito della tradizione bizantina e nel gusto dei mosaici del battistero fiorentino. La sua più antica opera nota è il Crocifisso di S. Domenico di Arezzo (ca 1268-71), in cui si avverte il premere di un'intensa forza espressiva di valore drammatico nuovo. Di qualche anno più tardi è la Madonna in maestà degli Uffizi. Tra il 1280-83 si collocano gli affreschi della basilica superiore di S. Francesco ad Assisi: Evangelisti nella volta della crociera, Storie della Vergine nel coro, Scene dell'Apocalisse, Giudizio e Crocifissione nel braccio sinistro del transetto, Storie di
S. Pietro nel braccio destro. Anche se fortemente deteriorati, questi affreschi mostrano un senso grandioso dello spazio e la concitata drammaticità delle figure. Si giunge così al Crocifisso (1287-88 ca, Firenze, Museo dell'opera di S. Croce), al quale l'utilizzo del chiaroscuro più fuso conferisce un tono di grande drammatica purificazione. Probabilmente vicino a esso si colloca la Maestà della Vergine con S. Francesco nella basilica inferiore di Assisi. Nelle ultime opere (Madonna del Louvre; mosaico con S. Giovanni Evangelista, 1302, nel Duomo di Pisa) è avvertibile l'influsso delle nuove forme della scultura pisana.