Il manierismo in Lombardia
I principali artefici della tendenza manieristica in Lombardia furono artisti come il pittore, scultore e architetto piemontese Gaudenzio Ferrari (ca 1475-1546), che per influsso dell'arte d'Oltralpe, si fece esponente di un precoce manierismo; la famiglia di pittori cremonesi Campi (Galeazzo, 1447-1536; Giulio, ca 1502-72; Antonio, m. 1591; Vincenzo, 1536-91; Bernardino, 1522-91), il Savoldo e il Moretto da Brescia. Caso particolare fu l'Arcimboldi, che, formatosi a Milano, ebbe la sue più importanti commissioni a Praga.
Giovan Gerolamo Savoldo
Il pittore Giovan Gerolamo Savoldo (Brescia 1480/85 - Venezia ? dopo il 1548), a partire dal 1508 soggiornò per alcuni anni a Firenze. Dal 1521 operò a Venezia, dove elaborò uno stile originale che riprendeva spunti da Giorgione, da L. Lotto e dai fiamminghi . Alla rigorosa costruzione spaziale e al vigoroso realismo unì un uso della luce per accentuare le forme e le espressioni (Cristo morto con Giuseppe d'Arimatea, Cleveland, Museum of Art; Adorazione dei pastori, Torino, Galleria sabauda; Madonna e santi, Milano, Pinacoteca di Brera). Fra il 1520 e il 1530 si collocano, oltre ai dipinti sacri (Natività, Brescia, Pinacoteca Tosio-Martinengo; Maddalena, Londra, National Gallery; S. Girolamo, Londra, National Gallery), i più bei ritratti (Gastone di Foix, Parigi, Louvre; Pastore con flauto, Firenze, collezione Contini-Bonacossi).
Moretto da Brescia
Alessandro Bonvicino, detto Moretto da Brescia (Brescia ca 1498-1554), espresse una pittura pacata e serena, caratterizzata da forme ampie e raccolte e da preziose tonalità grigio argento visibili in I SS. Faustino e Giovita (1518, Lovere, S. Maria in Valvendra); Incoronazione di Maria (Brescia, S. Giovanni Evangelista); Presepio (Brescia, Pinacoteca Tosio-Martinengo).
Arcimboldi
Giuseppe Arcimboldi (Milano 1527-1593) si formò a Milano, producendo cartoni per le vetrate del Duomo di Milano e cartoni di arazzi per il Duomo di Como. Fu pittore a Praga e a Vienna alle corti degli imperatori Massimiliano II e poi di Rodolfo II. È famoso per la bizzarria delle sue figure allegoriche, formate da fiori, frutta, animali e si pone per esasperato intellettualismo fra i rappresentanti del manierismo più fantastico e dissacrante, evidente nell'Estate e Inverno (1563, Vienna, Kunsthistorisches Museum); Allegoria della primavera (Madrid, Accademia di S. Fernando) e L'ortolano (Cremona, Pinacoteca).