Borghi abbandonati: i paesi fantasma più famosi in Italia e nel mondo

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I borghi abbandonati affascinano da sempre gli amanti del mistero e della storia. In Italia e nel mondo esistono numerosi villaggi e città fantasma, spesso lasciati a se stessi a causa di calamità naturali, spopolamento o eventi storici. Ecco alcuni dei più famosi in Italia e nel mondo.

I borghi abbandonati rappresentano un patrimonio storico e culturale di inestimabile valore. Visitarli significa fare un salto nel passato, scoprendo storie dimenticate e lasciandosi trasportare dal loro fascino malinconico. In Italia, in particolare, questi luoghi continuano a evocare suggestioni uniche, tra ruderi, leggende e natura incontaminata.

I borghi abbandonati in Italia

L'Italia vanta numerosi borghi abbandonati, se ne contano circa un migliaio: luoghi in cui il tempo si è fermato, dove la natura si è ripresa i suoi spazi, convivendo con mura, strade ed edifici, in un gioco di suggestioni senza tempo. Alcuni sono incastonati tra le montagne, altri si affacciano sul mare, ma tutti racchiudono un senso di nostalgia e meraviglia, custodi di storie spesso dolorose: luoghi rimasti disabitati a causa di calamità naturali, per la necessità di dover costruire delle dighe, o a causa della sempre più bassa natalità.

In Toscana

In particolare, la Toscana è ricca di borghi abbandonati tra i più affascinanti, grazie al loro passato che affonda le radici nel lontano medioevo e ai paesaggi mozzafiato. Tra questi, Toiano si distingue per il suo totale isolamento, su un poggio di tufo arenario tra palaia e Castelfalfi, in provincia di Pisa: le sue origini risalgono all’alto Medioevo ed ancora oggi la sua struttura è quella di un castello, a cui si accede tramite un ponte. Iniziò a spopolarsi intorni agli anni ’60 quando i contadini iniziarono ad essere richiamati dalle sirene delle fabbriche, che promettevano un lavoro più stabile e meno duro.

 

Anche Fabbriche di Careggine, in un angolo della Garfagnana, in provincia di Lucca, è un esempio straordinario di borgo abbandonato in Toscana. Le case in pietra e le strade acciottolate di questo insediamento operaio fondato nel XIII secolo, furono sommerse nel 1947, per poter costruire una diga che alimentasse una importante centrale idroelettrica, creando il lago artificiale di Vagli. Ma nelle rare occasioni in cui il lago viene svuotato per la manutenzione, le antiche strutture emergono, diventando temporaneamente accessibili. L’ultimo svuotamento del bacino è avvenuto nel 1994 ed ha attirato circa un milione di visitatori. Il nuovo prosciugamento era stato programmato per il 2024 ma è stato posticipato, si spera a breve.

In Sicilia

Anche la Sicilia offre numerosi esempi di borghi abbandonati: il più grande dell’isola è Poggioreale, in provincia di Trapani, distrutto dal terremoto del Belice nel 1968 e mai più ricostruito. Il suo centro storico, rimasto congelato nel tempo, offre un raro scorcio sulla storia della Valle del Belice e della Sicilia. Benchè distrutto per l’80%, è stato scelto per l’ambientazione di alcune scene di famosi film, come per esempio “La piovra”, “Malena” e “L’uomo delle stelle”.

In Lombardia

Al nord, troviamo diversi borghi abbandonati in Lombardia, regione industrializzata che però conserva tracce di antichi villaggi ormai disabitati. Tra questi spicca Consonno, in provincia di Lecco, fino agli anni ‘60 un tranquillo villaggio agricolo. Nel 1962 l’industriale brianzolo Mario Bagno acquistò l’intero borgo, con l’idea di trasformarlo in un luogo di divertimento in grado di attrarre visitatori da tutta Italia, a metà strada tra la città dei balocchi e una nostrana Las Vegas. Purtroppo il progetto naufragò e quello che oggi rimane è un agglomerato di edifici fatiscenti, fra trenini e giostre abbandonate. Questo borgo ha un’atmosfera surreale, con resti di architetture eccentriche e strade che portano nel nulla. Una vera e propria mecca per chi fa Urbex in Italia.

In Liguria

Cosa dire poi dei borghi abbandonati sul mare, spesso legati alla pesca o al commercio marittimo? Uno davvero particolare è Balestrino Vecchio, in Liguria. Questo antico villaggio medievale, arroccato sulle colline della provincia di Savona, fu abbandonato negli anni '50 a causa di instabilità geologica. Le sue case di pietra ormai in rovina e il castello dei Marchesi Del Carretto dominano un panorama mozzafiato sul Mar Ligure, creando un'atmosfera quasi surreale. 

I borghi abbandonati nel mondo

Non solo in Italia, ma in tutto il mondo esistono numerosi esempi di villaggi che, a causa di guerre, disastri naturali o altre circostanze, sono stati abbandonati e sono oggi oggetto di interesse da parte dei visitatori, per il fascino particolare, per la loro storia, la loro misteriosa decadenza. 

Pripyat, in Ucraina, è forse il più tristemente famoso esempio di città fantasma: un tempo prospera durante l'era sovietica, è stata abitata per soli 16 anni prima del catastrofico disastro nucleare di Chernobyl nel 1986, con la centrale ad appena un chilometro dal centro della città. Il 27 aprile del 1986 i suoi 50 mila abitanti vennero rapidamente evacuati e ancora oggi non può essere ripopolata a causa dell’elevato livello di radiazioni presente nella zona.

In Giappone, l’Isola di Hashima, conosciuta anche come Gunkanjima, ospitava una fiorente miniera di carbone sottomarina, ma che fu abbandonata nel 1974, quando le risorse si esaurirono. Oggi, l'isola è famosa per le sue strutture industriali e residenziali in rovina, le cui forme ricordano quelle di una nave da guerra, tanto che il paesaggio che ne deriva ha un’atmosfera post apocalittica che gli è valso l’inserimento nella lista del patrimonio mondiale UNESCO.

Nel selvaggio west, Bodie, in California, è un piccolo borgo che fiorì grazie alla corsa all'oro del 1880. Abbandonato definitivamente nel 1942, con la chiusura dell’ultima miniera, Bodie è rimasto congelato nel tempo, con case, negozi, saloon che ancora oggi conservano un indiscutibile fascino da film western. La città è uno dei borghi fantasma meglio conservati del Paese.

Altri luoghi affascinanti includono Centralia, in Pennsylvania, dove un incendio sotterraneo continua a bruciare dal 1962, avvolgendo la città in una coltre di fumo e rendendola una delle destinazioni più misteriose e apocalittiche. Si stima che per esaurire il combustibile ci vorranno almeno 250 anni. 

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Foto di Eniko Polgar su Unsplash

Paola Greco

Foto di apertura: Foto di Francesco Labita su Unsplash