Quoziente intellettivo addio? La teoria delle intelligenze multiple
Grazie alla “Teoria delle intelligenze multiple”, il nostro modo di concepire l’intelligenza ed il QI si è trasformato, passando da un rigido calcolo numerico a un’armoniosa sinfonia di capacità. Il risultato? Una visione più ricca e dinamica del potenziale umano.
Per decenni, il Quoziente Intellettivo (QI) è stato considerato il metro principale per misurare le capacità cognitive di un individuo. Ma negli anni ‘80, Howard Gardner, psicologo e professore dell’Università di Harvard, ha rivoluzionato questa prospettiva introducendo la una nuova teoria che ridefinisce il concetto stesso di intelligenza. La “Teoria delle intelligenze multiple” di Gardner, presentata nel 1983 nel libro Frames of Mind, sostiene che non esiste un’unica forma di intelligenza misurabile con test standardizzati, ma almeno otto tipi distinti di intelligenze, ciascuna con caratteristiche e applicazioni specifiche. Questo approccio amplia la visione tradizionale e offre una comprensione più sfaccettata delle complesse abilità umane.
Intelligenze multiple: le otto categorie
Le otto intelligenze individuate da Gardner sono:
- Linguistica: abilità nell’uso della lingua per comunicare e comprendere. Include la capacità di scrivere testi chiari, raccontare storie coinvolgenti e interpretare il significato delle parole.
- Logico-matematica: capacità di ragionare logicamente e risolvere problemi complessi. Riguarda anche la padronanza di modelli astratti, calcoli matematici e applicazioni scientifiche.
- Spaziale: talento nel percepire e manipolare spazi e forme. Si manifesta nella capacità di immaginare oggetti tridimensionali e di orientarsi efficacemente nell’ambiente.
- Musicale: sensibilità per suoni, ritmi e tonalità. Include non solo la capacità di creare musica ma anche di apprezzarne le sfumature emotive e tecniche.
- Corporeo-cinestetica: controllo del corpo e coordinazione motoria. Si esprime nelle abilità atletiche, nella danza, nel teatro o nell’uso preciso delle mani per creare o riparare.
- Interpersonale: attitudine a comprendere e interagire efficacemente con gli altri. Include l’empatia, l’ascolto attivo e la capacità di motivare o influenzare positivamente le persone.
- Intrapersonale: consapevolezza dei propri stati d’animo e pensieri. Consiste anche nella capacità di riflettere su se stessi e prendere decisioni in linea con i propri valori e obiettivi.
- Naturalistica: capacità di riconoscere e classificare elementi della natura. Si manifesta nella comprensione degli ecosistemi, nella cura per gli animali o nell’interesse per l’ambiente e i fenomeni naturali.
Le applicazioni della teoria delle intelligenze multiple
Per rendere più accessibile la teoria, Gardner ha proposto uno schema che collega ciascun tipo di intelligenza ad attività specifiche e professioni ideali. Ad esempio, un’intelligenza logico-matematica è spesso associata a matematici o ingegneri, mentre l’intelligenza interpersonale è fondamentale per educatori e leader.
Dunque possiamo parlare di un addio al QI? Assolutamente no. La teoria delle intelligenze multiple non elimina l’importanza del QI, ma lo pone in un contesto più ampio, sottolineando che ogni persona ha talenti unici.
Questa prospettiva valorizza la diversità umana e incoraggia un approccio più inclusivo nelle scuole e nei luoghi di lavoro. La teoria di Gardner, infatti, ha trovato particolare applicazione nel mondo dell’istruzione, almeno sulla carta. Gli insegnanti, ispirandosi a questa visione, potrebbero e dovrebbero adattare i metodi didattici ai diversi stili di apprendimento degli studenti. Ad esempio, un allievo con un’intelligenza musicale predominante potrebbe imparare meglio attraverso canzoni o ritmi, mentre uno con intelligenza spaziale potrebbe beneficiare di mappe concettuali o rappresentazioni visive.
Purtroppo non è sempre facile e non è da tutti, ma questa teoria è molto importante per quelle persone – tantissime - che non hanno come predominante un’intelligenza linguistica o logico-matematica, che fino a qualche decennio fa erano intuitivamente indice di un quoziente intellettivo alto.
Paola Greco
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