Granchio blu, tra minaccia e opportunità
Questa specie aliena ha invaso il Mare Nostrum ed è da molti considerato una minaccia perchè da noi ha pochssimi predatori naturali. Voracissimo, è temuto soprattutto dagli allevatori ittici. Facciamo il punto.
Il granchio blu è diventato uno dei protagonisti delle nostre cronache. Questa specie aliena ha colonizzato i mari italiani – dal Mediterraneo fino all’alto Adriatico – mettendo in pericolo soprattutto gli allevamenti di vongole, cozze e ostriche. La soluzione? Finora quella più semplice è mangiarlo. Sì, perché il granchio blu è commestibile, tutt’altro che velenoso. Ecco tutto quello che c’è da sapere sul crostaceo che abbiamo ignorato per oltre 70 anni.
Perché si parla tanto di invasione del granchio blu?
Il granchio blu, scientificamente noto come "Callinectes sapidus", è originario delle acque dell'Atlantico occidentale, ed è comunemente noto come "granchio blu dell'Atlantico" o "granchio blu del Golfo del Messico". Negli ultimi tempi il crostaceo ha fatto parlare di sé perché ha infestato le acque italiane e, in generale, del Mar Mediterraneo. Per questo si sente gridare all’invasione del granchio blu, specie alloctona o aliena per le nostre acque.
Dove vive il granchio blu?
Il granchio blu è originario delle acque dell'Atlantico occidentale. È diffuso principalmente lungo la costa orientale degli Stati Uniti, dal Canada alla Florida, nonché nelle acque del Golfo del Messico. La sua colorazione blu brillante e la sua carne saporita lo rendono un importante risorsa per la pesca commerciale e il consumo alimentare in molte regioni costiere degli Stati Uniti.
Questi crostacei preferiscono habitat salmastri e possono essere trovati in estuari, baie, fiumi e lagune, dove la salinità dell'acqua è variabile. Noto per le sue abitudini migratorie stagionali, questo animale si sposta spesso tra le acque salmastre invernali e le acque marine più salate in estate.
Dove si trova in Italia
Anche se i mari italiani non sono il suo habitat naturale, il granchio blu sta infestando il Mar Mediterraneo. Le zone più colpite sono il Delta del Po, la Laguna veneta e le coste pugliesi, ma lo si trova anche lungo tutto lo Stivale.
Identikit del granchio blu: le sue caratteristiche
Il granchio blu ha 10 zampe, due anteriori con funzione di chela, e due posteriori con funzione natatoria. Il corpo ha forma ellittica, ma c’è un fattore che lo differenzia rispetto ai granchi nostrani. Ha due lunghe spine che si protendono lateralmente al carapace.
Un'altra caratteristica è il colore che, come dice il nome stesso, ha sfumature azzurro-bluastre. La tonalità blu del granchio deriva da una serie di pigmenti nel guscio, tra cui l'alfa-crostacianina, che interagisce con un pigmento rosso, e l'astaxantina (un carotenoide), per formare una colorazione blu-verdastra. Quando il granchio è cotto, l'alfa-crostacianina si decompone, lasciando solo l'astaxantina, che conferisce al granchio un colore rosso-arancio brillante.
Questi crostacei possono essere larghi circa 23 centimetri, una dimensione ineguagliabile dai crostacei diffusi nei mari italiani. Il granchio azzurro è dotato di dimorfismo sessuale. Maschi e femmine si distinguono facilmente per la forma dell'addome (che sarebbe quella sorta di "pinnetta" collocata posteriormente e inferiormente al corpo) e per le differenze di colore delle chele. Le differenze di colore delle chele sono meno evidenti. Il dito fisso dei maschi è blu, con punte rosse, mentre le femmine hanno una colorazione arancione con punte viola.
I suoi predatori
Nelle sue zone d'origine il granchio blu ha dei predatori naturali. Questi vanno dagli umani alle anguille, passando per ombrine, stripper bass, spot, trote, alcuni squali, razze cownose e razze whiptail.
In Italia, soprattutto in Alto Adriatico, le specie di pesci che si cibano di questo granchio sono inferiori e la taglia media molto più bassa rispetto all'Oceano Atlantico. Inoltre, per la conformazione del frangente, molte di quelle che potenzialmente potrebbero contribuire, non riescono ad avvicinarsi così tanto. Sono tuttavia stati avvistati diversi pennuti in caccia che se ne nutrono abbondantemente. Tra questi, i cormorani.
Come si nutre
La ragione per la quale il granchio blu fa paura all’industria ittica è la sua dieta. Infatti, questo crostaceo si nutre voracemente di molte creature, vive o morte, vegetali e animali. Tra queste: anellidi, altri crostacei, uova, pesci e loro avannotti, molluschi e le loro larve, e suoi simili. In particolare, ha gettato in crisi gli allevatori di vongole, ma anche quelli di cozze e ostriche. Sembra stia impattando negativamente su questi allevamenti.
Abbastanza veloce, ha un "brutto carattere” e, al bisogno, diventa piuttosto aggressivo, non teme di usare le sue potenti chele per cacciare e difendersi; è perfino in grado di danneggiare le reti da pesca più leggere.
Riproduzione
Questo crostaceo si riproduce rapidamente. Infatti, ogni esemplare femmina capace di deporre da 700.000 a 2 milioni di uova. La stagione degli amori va da maggio a ottobre. In questo periodo il partner maschio porta la femmina in un’area protetta mentre prepara per la sua muta finale, con lo spargimento del suo duro guscio esterno. I granchi si accoppiano dopo la muta e la femmina cattura lo sperma per la successiva fecondazione delle uova.
Successivamente, il maschio continua a portare la femmina finché il suo guscio esterno non si indurisce nuovamente. Questo comportamento è particolarmente necessario per il successo della propagazione della specie poiché la femmina del granchio si accoppia solo una volta nella vita.
Mentre i maschi cercano un’altra compagna, le femmine migrano verso le acque più salate e si nascondono nel fango. Una femmina fertilizzerà le uova e può deporle più volte in un periodo da due a 12 mesi. Una massa arancione brillante si sviluppa dal suo grembiule – il lembo sulla pancia. Questa spugna si scurirà di colore man mano che le larve consumano il tuorlo d’arancia. Le larve verranno rilasciate dalla madre entro due settimane.
Il granchio blu è velenoso o commestibile?
Il granchio blu è commestibile e si può preparare in molti modi diversi. Dal punto di vista nutrizionale è ricco di proteine ad alto valore biologico, adatte quindi a donne in gravidanza, nutrici, anziani e sportivi. Ha pochi grassi, ma un livello di colesterolo alto. Le calorie totali del granchio reale sono decisamente contenute (87 kcal / 100 g di parte edibile). Può essere considerato un alimento a bassa densità energetica e, pertanto, ottimo nel contesto di una dieta ipocalorica dimagrante. Contiene vitamina B1, A, PP, più calcio, fosforo, potassio, sodio, zinco e selenio.
Il granchio blu può essere preparato gratinato al forno, fritto, al sugo o utilizzato come ingrediente per un piatto di linguine allo scoglio o per un risotto.
Per pulirlo e cucinarlo, bisogna far leva con la punta di un piccolo coltello (inserendolo posteriormente) e rimuovere la parte superiore del capo (una sorta di "coperchio"). Poi, sempre con la punta del coltellino, rimuovere l'addome (che somiglia a una sorta di "coda"). Togliere le branchie interne e lavare via le interiora. Infine, tagliare in due se troppo grande.
Quanto costa?
Ad oggi l’invadente crostaceo è più economico del suo simile nostrano. Infatti, un chilo di granchio blu oscilla tra gli 8 e i 15 euro, a seconda di dove viene acquistato.
Il granchio blu è un pericolo o una risorsa?
Il granchio blu non è una "new entry" dell'ecosistema italiano. Infatti, questo animale infesta le nostre acque da oltre 70 anni. Ad oggi stiamo semplicemente assistendo a un boom demografico, dovuto anche all'aumento delle temperature delle acque, alla pesca intensiva dei predatori di questo crostaceo e allo snaturamento delle nicchie biologiche. Per affrontare il problema in modo sostenibile, la prima soluzione è introdurre il granchio blu nelle preparazioni di cucina. L'impiego commerciale trasformerà anche gli italiani in predatori naturali del crostaceo, in modo da riportare l'equilibrio nell'ecosistema.
Stefania Leo
Foto di apertura di Fabio Grati