L’intelligenza artificiale tra cinema e letteratura

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Dagli androidi di Blade Runner al mondo di Matrix, tra Kubrick, Mary Shelley e Spielberg. Come l'intelligenza artificiale ha ispirato scrittori e registi di ogni tempo.

Mentre il mondo della scienza inizia a temerla, l'intelligenza artificiale fa ormai parte del nostro quotidiano. Anche se in realtà, abbiamo iniziato a familiarizzare con questo concetto attraverso il cinema e la letteratura tra fine Ottocento e inizio Novecento. In questo decennio parole come Dall-E e ChatGpt hanno mostrato al mondo esempi raffinati dell'applicazione dell'intelligenza artificiale ad arte, letteratura, ma anche formazione e scienza. Ma c'è chi inizia a temerla, come Geoffrey Hinton, che ha lasciato Google perché intimorito dalla nuova Ai applicata al motore di ricerca. La paura non fermerà lo sviluppo dell'intelligenza artificiale, ma sarà importante normarla a dovere. Nel frattempo, la storia d'amore tra questa costruzione informatica e l'immaginazione umana continua. 

Cos’è l’intelligenza artificiale e perché ci affascina

L'intelligenza artificiale è stata concepita come una copia dell'intelligenza umana, con lo scopo di imitare le funzioni del cervello umano. Quindi l'uomo, che crea questa copia della sua intelligenza, la trasferisce nelle macchine al fine di dar loro la capacità di memorizzare e imparare dall'esperienza, ma anche pensare, creare, parlare, giudicare e decidere. 

Ci affascina perché, di fatto, trasferiamo capacità umane a macchine, che vengono così umanizzate. L'idea di scoprire robot capaci di mimare persino i sentimenti sembra rendere possibili scenari futuristici di incredibile progresso tecnologico e prosperità. Inoltre, l’evoluzione dell'intelligenza artificiale consegna agli uomini una promessa di immortalità, soprattutto sul fronte della fusione tra coscienza umana e macchine, garantendo la sopravvivenza della mente al corpo.

Robot, cyborg, intelligenza artificiale: i protagonisti delle trame di fantascienza

Nel futuro dell'umanità le macchine intelligenti aumenteranno. Ce ne saranno di diversi tipi, sempre più simili agli umani anche nell'aspetto. Ma se i film e i libri di fantascienza ci hanno insegnato qualcosa è che esistono diverse incarnazioni di intelligenza artificiale.

La prima espressione con cui l'uomo ha imparato a confrontarsi sono i robot, macchine programmabili in grado di svolgere azioni specifiche prima eseguite dall'uomo. Un esempio di robot è quello usato per pulire i pavimenti in autonomia.

Un androide è un robot in forma umana. Ha l'aspetto di una persona e ne imita in tutto e per tutto anche il modo di fare, espressioni comprese.

Un cyborg è un organismo biologico che viene “migliorato” tramite la tecnologia. Un esempio lampante è quello di Robocop, personaggio di fantasia metà umano e metà robot. Può essere definito cyborg anche chi ha delle protesi di ultima generazione. La differenza la fa il collegamento di queste parti meccaniche con il cervello.

Frankenstein di Mary Shelley, tutto parte da qui?

Nel 1818 vedeva la luce Frankenstein, romanzo di Mary Shelley. Il protagonista è Viktor Frankenstein, uno scienziato appassionato di filosofia e scienze naturali, che cerca di creare un uomo partendo da pezzi di cadaveri.

Potrebbe nascere da qui l’inizio della nostra voglia di creare la vita in laboratorio. A quei tempi, sembra che in molti cercassero di elettrificare le rane morte, osservando movimenti e reazioni dei muscoli. L’elettricità era una risorsa nuova, di cui non si conosceva l'intero potenziale. Catturata da questa pratica, Shelley ha immaginato uno scienziato capace di applicare coscienza e vita a un corpo morto proprio con la sola l'elettricità. 

Anche se non vengono forniti molti dettagli su come Frankenstein assembli il suo uomo, ciò che pone questo romanzo come punto di partenza per l'immaginazione scientifica sulla ricerca attorno all'intelligenza artificiale, sta nel modo in cui la creatura viene istruita. Proprio come l'uomo cerca di istruire oggi l'intelligenza artificiale.

L'intelligenza artificiale tra cinema, arte e letteratura: 10 pietre miliari

I replicanti di Blade Runner, le macchine intelligenti e ribelli di Matrix, i robot di Asimov: dieci esempi di come il tema dell'intelligenza artificiale abbiam influenzato tnato la letteratura, quanto il cinema.

Metropolis

Il primo film in assoluto in cui appare qualcosa che oggi potremmo chiamare intelligenza artificiale è Metropolis. Girato nel 1927 dal regista austriaco Fritz Lang, racconta un mondo ambientato in una megalopoli del 2026. Il suo nome è Metropolis. In questa città vivono degli androidi, robot dalle sembianze umane, dotate appunto di intelligenza artificiale.

2001, Odissea nello spazio

2001, Odissea nello spazio è uno dei più grandi capolavori della storia del cinema. Girato nel 1968 da Stanley Kubrick, racconta un viaggio ai confini dello spazio e del tempo. Uno dei protagonisti è HAL9000, un computer dotato di intelligenza artificiale che interagisce con gli esseri umani e ne riproduce le attività della mente, nel bene e nel male.

Blade Runner

Ispirato al romanzo Il cacciatore di androidi di Philip K. Dick, Blade Runner è forse uno dei film di fantascienza più significativi di sempre. Girato da Ridley Scott nel 1982 racconta una Los Angeles immaginaria del 2019, cupa e avvolta da una nebbia causata dall’inquinamento. L’intelligenza artificiale è nelle figure dei replicanti, androidi di alta ingegneria, progettati per essere più umani degli umani.

Matrix

In Matrix l'intelligenza artificiale è all'origine del mondo che viviamo ogni giorno. I fratelli Wachowski (oggi sorelle Wachowski) consegnano al pubblico una trilogia in cui la nostra quotidianità è appunto una matrice creata da un'intelligenza artificiale, che ha studiato i nostri comportamenti e ha proiettato nelle menti degli uomini ridotti a pile umane le immagini del mondo che hanno sempre abitato. I tre film sono un viaggio tra cyberspazio virtuale, mondo reale e mondo delle macchine.

AI Intelligenza artificiale

Nel 2001 esce al cinema AI Intelligenza artificiale, film basato su un progetto di Stanley Kubrick e diretto da Steven Spielberg. Il film è ambientato nel 2125, anno in cui l’evoluzione tecnologia è così avanti da aver dato origine ai Mecha, robot del tutto simili agli essere umani.

Her

In Her, film del 2013 scritto e diretto da Spike Jonze si descrive un futuro non troppo lontano, in cui l'intelligenza artificiale è in grado di elaborare emozioni. Infatti, il protagonista Theodore si innamora della voce di Samantha, sistema operativo con una personalità in continua evoluzione

Transcendence

Nel film Transcendence si esplora una via che gli scienziati considerano oggi potenzialmente possibile, cioè l'unione tra intelligenza artificiale e cervello umano. Girato nel 2014 da Wally Pfister, segna l'esordio del regista dietro la macchina da presa.

Dall-E 2

Libri e film in questo caso non c'entrano, perché Dall-E è un sistema di intelligenza artificiale capace di realizzare opere d'arte partendo da una breve frase di descrizione del soggetto. Il suo nome è un omaggio al film di animazione Wall-E combinata con l'iniziale del cognome del pittore Salvador Dalì. Ha un suo account Instagram dedicato e, oltre a creare opere d'arte originali, è anche in grado di copiare i grandi classici dell'arte mondiale come Il bacio di Gustav Klimt.

Frankenstein

Frankenstein è il romanzo scritto da Mary Shelley agli inizi dell'Ottocento. È la storia di uno scienziato che tenta un nuovo esperimento: creare un altro uomo, partendo da pezzi di cadaveri cuciti tra loro. Grazie a un segreto conosciuto solo da lui, riesce a dargli la vita. Il cinema ha dato vita a questa storia, svelando il segreto: l'elettricità. Ma, proprio come l'intelligenza artificiale, se non indirizzato correttamente, il mostro può fare sia il bene sia il male perché privo di coscienza e principi morali.

Asimov e Io, Robot

Altra pietra miliare per i fondamenti della robotica è la raccolta di racconti Io, Robot di Isaac Asimov vero e proprio padre della fantascienza moderna. È proprio all’interno di questo libro infatti che vengono descritte le Tre leggi della robotica.

Stefania Leo