Tra violenza, perversione e corruzione: i peggiori Papi della storia

vaticano.jpg

Orge, figli illegittimi, violenza e giochi di potere. La Chiesa cattolica, in passato, ha dovuto fare i conti con pontefici decisamente particolari.

«Poscia ch'io v'ebbi alcun riconosciuto, vidi e conobbi l'ombra di colui che fece per viltade il gran rifiuto». Nel canto III dell’Inferno, Dante Alighieri (di cui nel 2021 ricorre il 700° anniversario della morte) scorge quello che secondo lui è stato uno dei peggiori papa della storia: l’ignavo Celestino V, colpevole di aver rinunciato al soglio pontificio (a favore di Bonifacio VIII, grande nemico del Sommo Poeta). In realtà, prima e dopo di lui, tra orgie, figli illegittimi, omicidi, nepotismo, compravendita di cariche ecclesiastiche e giochi di potere, in Vaticano si è visto decisamente di peggio. Ecco i 10 peggiori Papi della storia. 

10. Innocenzo III (1198-1216)

L'Inquisizione si può considerare stabilita già nel Concilio presieduto da Lucio III a Verona nel 1184, ma è con Innocenzo III che si mette davvero in moto. Per reprimere l’eretico movimento cataro, diffuso nella Francia meridionale, il papa ordina la crociata albigese: il 22 luglio 1209, a Béziers, vengono massacrate 20mila persone («Uccideteli tutti! Dio riconoscerà i suoi», ordina il legato papale Arnaud Amaury di fronte a una chiesa dove hanno trovato rifugio catari e cattolici). Ma fa anche cose buone: uomo austero, si impegna per la riforma dei costumi all’interno della Chiesa e benedice Francesco d’Assisi, approvando la sua Regola. 

9. Giulio III (1550-1555)

Già da cardinale le pasquinate lo additano insistentemente come sodomita. Appena salito al soglio pontificio, al primo concistoro convocato nomina cardinale l’amante 17enne Innocenzo, figlio di un suo servo, che aveva già fatto adottare dal fratello Baldovino. È il peggior scandalo omosessuale della storia del papato, eccessivo perfino per la corrotta Curia romana, al punto da suscitare stupore nelle corti europee. Dopo la morte di Giulio III, privato di incarichi nella curia pontificia, tra violenze, stupri e omicidi, Innocenzo si rivelerà uno dei peggiori cardinali che la Chiesa abbia mai avuto.

8. Niccolò III (1277-1280)

Meno di tre gli anni di papato di Giovanni Gaetano Orsini, appartenente a una tra le più potenti famiglie nobiliari di Roma (e non solo). Ma intensi: la parola “nepotismo”, oggi largamente in uso, nasce proprio in riferimento alla sua abitudine di conferisce importanti incarichi a nipoti e parenti vari. Dante, estremamente sensibile al vizio della simonia (la compravendita di cariche ecclesiastiche), lo collocherà nella terza bolgia dell'ottavo girone dell’Inferno, dove magari sarebbe finito anche il “papa delle indulgenze” Leone X (1513-1521), vissuto però dopo il Sommo Poeta. 
 

7. Innocenzo VIII (1484-1492)

Precede Alessandro VI (lo troveremo più avanti) e certo non gli è inferiore quanto a nefandezze. Al di là dei figli illegittimi (almeno sette), appena eletto papa emana la bolla Summis desiderantes, con cui autorizza gli inquisitori Enrico Kramer (autore del Malleus Maleficarum) e Giovanni Sprenger ad agire verso tutte le persone sospettate di essere in combutta con il diavolo. Nel 1487, Nel 1487 approva la nomina a Grande Inquisitore di Tomas de Torquemada e bandisce una crociata contro i Valdesi. 

6. Benedetto IX (1032-1045, 1045, 1047-1048)

Benedetto IX diventa papa tre volte (145°, 147° e 150° della storia), ma non è questo il suo unico primato: è anche il solo ad aver venduto la carica di pontefice. Succede nel 1045, quando la cede all’amico presbitero Giovanni Graziano, che diventa papa con il nome di Gregorio VI. Celebre per la sua vita dissoluta e violenta, Benedetto IX mette d’accordo tutti i contemporanei, che ne fanno ritratti a dir poco critici. Papa Vittore III, decenni dopo la sua morte, lo definirà «ladro e assassino». Nell’Ottocento, lo storico medievista Ferdinand Gregorovius scriverà di lui: «Benedetto sembrava come un demone all'inferno».

5. Alessandro VI (1492-1503)

Uomo dissoluto e libertino impenitente, Rodrigo Borgia non cambia abitudini una volta eletto papa. Anzi. Non solo continua ad avere figli illegittimi, ma nel 1501 organizza anche il “Ballo delle castagne”, leggendaria serata a luci rosse durante la quale 50 prostitute nude, strisciando su mani e ginocchia, raccolgono con la bocca castagne lanciate sul pavimento, mentre gli uomini presenti sono invitati a fare sesso con loro. Quando non è impegnato in orgie, Alessandro VI avvia guerre, avvelena cardinali e si preoccupa di accumulare denaro per la sua famiglia. Forse non tutti gli episodi oscuri che gli vengono attribuiti sono veri, ma una buona percentuale sì. 

4. Stefano VI (896-897)

Il breve papato di Stefano VI viene ricordato per il grottesco “sinodo del cadavere”: nel gennaio dell’897, il papa ordina un processo contro il predecessore Formoso, accusato di essere salito al soglio pontificio grazie all'appoggio del partito filogermanico. Ma l’imputato è già morto e quindi a essere giudicato è il suo cadavere riesumato: riconosciuto colpevole da un apposito tribunale, il corpo di Formoso viene spogliato dei paramenti papali, subisce l’amputazione delle dita della mano destra e infine è gettato nel Tevere. Lo strazio del cadavere suscita a Roma una rivolta che si conclude con la cattura del papa. Deposto e imprigionato a Castel Sant’Angelo, Stefano VI sarà ucciso per strangolamento a ottobre dello stesso anno. 

3. Sergio III (904-911)

L'espressione saeculum obscurum, coniata dallo storico Cesare Baronio per indicare l’epoca di maggior decadenza della Chiesa (in cui sono concubine e cortigiane a influenzare la politica del papato), inizia con l’elezione di Sergio III. Conosciuto come “schiavo di tutti i vizi” dai suoi cardinali, partecipa attivamente al sinodo del cadavere di Formoso e arriva al potere deponendo l’antipapa Cristoforo, che poi fa uccidere. Non si sa se sia il primo, di sicuro non sarà l’unico omicidio da lui ordinato. Successivamente ha un figlio con l’amante minorenne Marozia («Bella come una dea e focosa come una cagna, viveva nel cubicolo del Papa e non usciva mai dal Laterano», scrive di lei Liutprando da Cremona), che diventerà papa con il nome di Giovanni XI. 

2. Bonifacio VIII (1294-1303)

Il 13 dicembre 1294 Celestino V, nel corso di un concistoro, comunica la rinuncia all’ufficio di romano pontefice. Gli succede il cardinale Benedetto Caetani, che con il nome di Bonifacio VIII si rivela un Papa cinico e dispotico, avido di ricchezze e di potere, dedito al culto dell’immagine e gran peccatore. Fa arrestare il suo predecessore (lui stesso sarà fatto prigioniero, il celebre "schiaffo di Anagni"); entra in contrasto con i Colonna e rade al suolo la loro roccaforte Palestrina, ordinando di cospargerne il suolo di sale («Perché non vi resti nulla, nemmeno la qualifica o il nome di città»); poi organizza una crociata contro il ricco insediamento musulmano di Lucera. Non solo: scomunica e incarcera Jacopone da Todi e decreta l’esilio di Dante da Firenze. Tra le malefatte che gli vengono attribuite, l’abitudine di appendere appendere per la lingua sui portoni i frati che lo denigra e, da buon libertino, un’orgia con gran quantità di prostitute, organizzata nel giorno di Venerdì Santo. 

1. Giovanni XII (955-964)

Se il X secolo viene ricordato come quello della “pornocrazia” è anche (anzi soprattutto) colpa di Ottaviano dei conti di Tuscolo, passato alla storia come Giovanni XII. Nipote della già citata Marozia diventa Papa a 18 anni: giovane tanto dissoluto da essere paragonato Nerone, in poco tempo trasforma il palazzo del Laterano in un’enorme harem, frequentato da prostitute e ragazzi disposti a tutto. «Il Papa è ancora un ragazzo e si modererà solo con l'esempio di uomini nobili», avrebbe detto di lui l’imperatore Ottone. Sbagliando, perché Giovanni XII sarà accusato di qualsiasi cosa: omicidi, mutilazioni, piromania, incesti, simonia, gioco d’azzardo (con le offerte dei pellegrini) e persino invocazione di demoni. A causa della sua condotta, ritenuta indegna, viene condannato per alto tradimento e deposto dal pontificato. Muore tre mesi dopo, a soli 27 anni, defenestrato da un oste che lo ha appena sorpreso a letto con la moglie. 

Matteo Innocenti