Gli eroi della nonviolenza che hanno cambiato il mondo

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Da Gandhi a Martin Luther King, da Nelson Mandela a Rosa Parks: "porgere l'altra guancia" è un gesto che può creare rivoluzioni

Non tollerare l'ingiustizia, avere paura ma non rispondere colpendo l'altro: è questa l'essenza del comportamento e dell'esempio dato dagli eroi della nonviolenza che, ancora oggi, ispirano le popolazioni di tutto il mondo. Da Gandhi a Martin Luther King, da Nelson Mandela a Rosa Parks: la storia conta diverse personalità che, in un tempo violento come quello che il mondo sta vivendo, possono ispirare comportamenti alternativi. L'esempio di queste persone, celebrate nella Giornata Mondiale della Nonviolenza del 2 ottobre, ha resistito allo scorrere del tempo.

Gli eroi della nonviolenza

Ma qual è il significato di nonviolenza? Si tratta di una filosofia che nel tempo si è evoluta in vera e propria strategia, ideata proprio dal grande leader indiano. L'obiettivo della ricorrenza è "diffondere il messaggio della non violenza, anche attraverso l’istruzione e la sensibilizzazione delle comunità", al fine di "assicurare una cultura di pace, tolleranza, comprensione".

Ogni anno questa filosofia viene celebrata con la Giornata Mondiale della Nonviolenza, che nasce grazie alla Risoluzione A/RES /61/271 delle Nazioni Unite. La ricorrenza cade il 2 ottobre di ogni anno, giorno della nascita di Gandhi, maestro della nonviolenza. E allora andiamo a scoprire chi sono gli eroi della nonviolenza, così da ispirarci, ogni giorno, a fare meglio.

Mahatma Gandhi (1869 -1948)

Nel 1913 la Gran Bretagna esercitava il proprio dominio sul 23% della popolazione mondiale. Tra i territori assoggettati c'era anche l'India che, sotto la guida pacifica e non violenta del Mahatma Gandhi, arrivò a raggiungere l'indipendenza nel 1947.

La figura di Gandhi è una delle più importanti tra gli eroi della nonviolenza. Mohandas Karamchand Gandhi, detto anche il Mahatma (ossia la Grande Anima), nacque il 2 ottobre 1869 a Porbandar, India. Si sposa a soli 12 anni con la coetanea Kastürbā Gāndhi: da questo matrimonio combinato nasceranno quattro figli maschi. Tuttavia, Gandhi si batté per abolire i matrimoni combinati tra bambini. Studiò nelle università di Ahmedabad e di Londra, laureandosi in giurisprudenza.

Tra il 1893 e il 1914 visse in Sudafrica, dove acquisì consapevolezza delle discriminazioni razziali esercitate nel paese. Fu qui che, nel 1906, mise a punto il suo metodo di lotta non violenta, detto anche Satyagraha. Si tratta una forma di non-collaborazione radicale con il governo britannico, concepita come mezzo di pressione di massa.

I principi cardine erano due: la non partecipazione a prestiti, alla frequentazione di scuole statali o tribunali, all'esercizio di cariche civili o militari; la propaganda dell'indipendenza economica da qualsiasi forma di sfruttamento del prossimo e di costrizione (detta Swadeshi) e la rivendicazione dell’indipendenza nazionale.

Durante la sua detenzione tra il 1932 e il 1933 manifestò con il suo primo sciopero della fame. La sua resistenza nonviolenta portò all'indipendenza dell'India, proclamata il 15 agosto 1947. Nonostante le sue paure e le debolezze umane, la forza d'animo di Gandhi fu capace di trascinare un intero Paese verso una resistenza pacifica, che portò un colosso della politica mondiale come Winston Churchill a capitolare. Gandhi morì nel 1948, assassinato da un estremista indù.

Rosa Parks (1913 - 2005)

Un semplice "no" può cambiare la storia: lo dimostra la storia di Rosa Parks, sarta nata e cresciuta in Alabama, Stati Uniti, durante la segregazione razziale. La sua resistenza pacifica inizia il 1° dicembre 1955. Era su un autobus per tornare a casa dal lavoro. All'epoca dei fatti, Rosa Parks aveva 42 anni. La Corte dell’Alabama aveva appena decretato la segregazione razziale come anticostituzionale. Quel giorno l’autobus era pieno di passeggeri. Come sempre, Rosa era seduta nella prima fila riservata ai neri, ma l’autista James Blake le aveva ordinato di cedere il suo posto a un bianco, rimasto in piedi. La sua risposta fu un ormai celebre no.

Rosa Parks venne licenziata e arrestata, ma la comunità nera di Montgomery iniziò un feroce boicottaggio degli autobus che andò avanti per mesi. Inoltre, proprio in quel periodo, Martin Luther King veniva posto a capo della comunità come guida morale e politica. La scelta nonviolenta di Rosa Parks ha dato il via a un intenso movimento di protesta per il riconoscimento dei diritti civili dei neri. Morta a 92, è stata la prima donna americana della storia a essere onorata in Campidoglio, a Washington, durante il suo funerale.

Nelson Mandela (1918 –2013)

Nato il 18 luglio 1918 a Mvezo, Sudafrica, Nelson Mandela è ancora oggi un simbolo di nonviolenza e lotta antirazzista per la libertà e i diritti dei popoli di tutto il mondo. Onorato con il Mandela Day, fissato nel giorno della sua nascita, fu il primo presidente nero del suo Paese. Simbolo di lotta contro l’apartheid, divenne famoso per gesti forti come la scelta di bruciare il suo passaporto interno per protesta. Grazie al suo lungo attivismo, alla capacità di unificare una nazione anche attraverso lo sport e ai 27 anni di carcere imposti dal regime, Mandela fu insignito del Premio Nobel per la Pace.

Sophie Scholl (1921 - 1943)

Sophie Scholl visse a Monaco di Baviera durante il regime nazista di Adolf Hitler. Insieme a suo fratello Hans creò il gruppo La Rosa Bianca con lo scopo di spronare i tedeschi a resistere e a boicottare il Führer e i suoi principi. La sua fu una resistenza non violenta, fatta di scrittura e messaggi scritti sui muri, come quello in cui definì «Hitler assassino del popolo». Il gruppo dei fratelli Scholl scrisse sette volantini. In uno di questi si poteva leggere: «Niente è più indegno di una nazione civilizzata, che lasciarsi governare senza alcuna opposizione da una cricca che fa leva sugli istinti più elementari… Il danno reale è fatto da quei milioni di cittadini onesti che vogliono solo essere lasciati in pace... Copiate e diffondete». In un altro denunciarono per la prima volta l'Olocausto con l'uccisione di 300.000 ebrei. Sophie Scholl fu decapitata a 22 anni il 22 febbraio 1943, con una lama d’acciaio pesante 15 chili della ghigliottina della prigione di Monaco di Baviera. Dietro il foglio della sentenza scrisse solo una parola: «Freiheit», «Libertà». 

Aldo Capitini (1899-1968)

Nato a Perugia nel 1899, Aldo Capitini è considerato il Gandhi italiano. Infatti, insieme con Pietro Pinna, primo obiettore di coscienza italiano, fonda il Movimento Nonviolento. Ispirato da un simbolo della nonviolenza come il Mahatma Gandhi, la sua filosofia era sintetizzata in questo scritto del 1956: "La nostra rivoluzione nonviolenta sarà totale, corale, aperta. Totale, perché vuole una totale liberazione della società dal dolore, dalla morte, dal male morale e sociale. Corale, perché la facciamo in nome non di un gruppo, ma di tutti e avendo tutti nel nostro intimo, anche quelli che ci stanno contro ed anche i morti. Aperta, perché fa e tenta tutte le trasformazioni che vede e può. Se noi cominciamo bene con mezzi eguali al fine e puri come il fine, il resto ci sarà aggiunto dal futuro, dalla storia e da Dio". L'obiettivo di Capitini era non il pacifismo, ma la pace, da raggiungere con l'adozione di metodi non violenti.

Stefania Leo

Foto di apertura: Elliott & Fry, Public domain, via Wikimedia Commons