Eretici bruciati al rogo: le vittime "famose" dell'inquisizione

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Il tribunale dell'inquisizione fece molte vittime in Europa. Alcune di queste hanno nomi ancora oggi conosciuti.

Perseguitati, torturati, arsi vivi: tra il XII e XIII secolo sono stati in molti a finire nel mirino di frati sadici, mossi dal "nobile" intento di frenare la diffusione delle eresie delle dottrine protestanti. Ma a farne le spese spesso sono state teorie filosofiche o scientifiche rivoluzionarie, persone coraggiose, ispirate da principi altrettanto nobili quali il progresso e la libertà. Ecco chi sono i nomi più famosi "messi a tacere" con le fiamme dall'Inquisizione.

Cos'è l'inquisizione in breve

Prima di parlare degli eretici più famosi è però necessario fare un breve preambolo sull'inquisizione, capendone meglio la genesi. Per inquisizione si intende l'istituzione ecclesiastica voluta dalla Chiesa Cattolica per indagare e giudicare chi sosteneva teorie devianti e contrarie all'ortodossia cattolica. I presunti eretici erano dapprima sottoposti al giudizio di un apposito tribunale e, se riconosciuti colpevoli, giustiziati con la morte. 

Le prime tracce storiche dell'Inquisizione si ritrovano nel Concilio presieduto a Verona nel 1184 da papa Lucio III e l'imperatore Federico Barbarossa. A perfezionare l'organo di controllo furono i successivi Papi: Innocenzo III, Onorio III e Gregorio IX. A istituire invece la tortura volta a ottenere un'aperta confessione dagli eretici fu Innocenzo IV, autore della bolla Ad extirpanda, datata 1252. 

Giovanni XXII estese invece i poteri dell'Inquisizione nella lotta contro la stregoneria ma, contrariamente a quanto si possa pensare le streghe finirono sul rogo durante la cosiddetta Inquisizione medievale, che si distingue dall'Inquisizione spagnola. Quest'ultima fu istituita da Sisto IV nel 1478 su richiesta dei sovrani Ferdinando e Isabella, desiderosi di uniformare il culto cattolico nel regno unificato dei due sovrani (eccezion fatta per il Regno di Napoli, che insorse contro tale decisione).

Fu istituita anche un'Inquisizione portoghese e un'Inquisizione romana. Entrambe avevano come obiettivo la lotta alla riforma protestante. Tuttavia, non si tratta di tribunali tramontati con la fine del Medioevo o l'inizio del Rinascimento. Infatti, solo nel XIX secolo gli stati europei soppressero le Inquisizioni, mentre lo Stato Pontificio nel 1908 le cambiò nome. Pio X la definì Sacra Congregazione del Santo Offizio. Cambia ancora nome nel 1965 e nel giugno 2022 viene rinominata Dicastero per la Dottrina della Fede.

I poteri degli inquisitori

Gli inquisitori si accanivano contro eretici e sospettati di "falsa credenza", contro i pagani, astrologi, maghi, streghe, predicatori di dottrine contrarie alla "vera" religione, nonché "contro quelli che in pubbliche lezioni o dispute, ed anche in discorsi e scritti privati sostengono che la ss. Vergine non sia stata concepita senza macchia originale". Ma le occasioni di persecuzione, col tempo, divennero sempre più raffinate e cavillose, in modo da estendere il controllo di questo potere, posto al di sopra di tutto, per mantenere l'ordine costituito.

La morte sul rogo

Tra le forme di condanna eseguite dall'Inquisizione c'era la morte sul rogo. Dopo aver subito le torture utili a estorcere la confessione aperta richiesta dal tribunale, il condannato veniva legato a un palo. Sotto di lui venivano posizionati fasci di legname e paglia. Il boia dava fuoco a questo materiale.

Il condannato, dunque, moriva per le gravissime ustioni, dissanguamento, danni agli organi interni o collasso cardiaco per l'intenso dolore, ma anche per asfissia. Se il fuoco era lento, quest'ultima era la causa primigenia della morte. A volte, per evitare che il condannato soffrisse, la sua famiglia corrompeva il carnefice affinché, nel legare al palo la vittima, lo stordisse o strangolasse per evitargli l'immane sofferenza.

Gli eretici "famosi" che finirono sul rogo

Ma quanti eretici ha bruciato o ucciso con altri mezzi la Chiesa cattolica attraverso le sue Inquisizioni? Ad oggi si stima che la sola Inquisizione spagnola abbia processato circa 200.000 persone e ne abbia messe a morte circa 12.000. Quella portoghese ha processato circa 44.000 persone, condannando a morte oltre 2.000 persone. L'Inquisizione romana, attiva dal 1542 a oggi ha processato dalle 65.000 alle 95.000 persone, mettendone pubblicamente a morte - l'ultima nel 1761 - circa 2.000 persone.

Le vittime furono molte e, fra queste, ci sono nomi ancora oggi celebri: scopriamone alcuni.

Giordano Bruno

Tra le persone giustiziate per eresia c'è anche Giordano Bruno. Arrestato a Venezia nel 1592, viene accusato di stregoneria e di non credere ad alcuni dogmi cattolici come la Trinità, la transustanziazione e la verginità della Madonna. Inoltre, Bruno sostiene l'eternità della materia e l'attribuzione alla Terra di un'anima. 

La difesa del filosofo davanti ai giudici è lucida. Difende le sue teorie, distinguendo tra verità filosofiche e verità teologiche, quindi fondate sulla fede. Nel 1599 i cardinali inquisitori gli chiedono di abiurare le otto proposizioni contestate, ma Bruno si dice disposto a farlo solo sulle verità di fede. A febbraio 1600 i cardinali lo condannano al carcere e poi ad essere arso vivo in Campo de' Fiori a Roma.

Girolamo Savonarola

Fra i personaggi celebri bruciati al rogo c'è anche Girolamo Savonarola, religioso appartenente all'ordine domenicano. Grande predicatore, si batteva contro la corruzione e la decadenza della chiesa, che così descriveva: "Nella lussuria ti sei fatta meretrice sfacciata, tu sei peggio che bestia, tu sei mostro abominevole".

Le predicazioni di Savonarola arrivarono presto alla curia romana e alle orecchie di Papa Alessandro VI, che definì le tesi di Savonarola come "perniciosa dottrina, con scandalo e iattura delle anime semplici". Dalle parole ai fatti il passo fu breve: il predicatore fu scomunicato nel 1497 ma, protetto dalle autorità fiorentine, continuò le sue prediche. Quando l'appoggio venne meno, fu arrestato e processato per eresia insieme ad alcuni confratelli.

Savonarola fu torturato e condannato al rogo per eresia e impostura, e venne bruciato in piazza della Signoria il 23 maggio 1498.
 

Giovanna d'Arco

Il 30 maggio 1431 Giovanna D'Arco viene bruciata sul rogo, in piazza Vieux Marché, a Rouen. Con ben 70 accuse a suo carico, la più incredibile resta quella legata al suo abbigliamento. Infatti, a quei tempi le donne non si potevano vestire da uomini. Per questo la sua tenuta militare viene vista come un'eresia. Ma le fu imputata anche la stregoneria, facendo così entrare la pulzella d'Orleans nel lungo elenco delle "streghe" condannate al rogo.

Fu così che Giovanna D'Arco, da eroina nazionale, diventa una delle tante vittime dell'Inquisizione, morendo a 20 anni: dopo un anno di prigionia e sotto minaccia di morte, si dichiara colpevole. Dopo aver guidato un'armata verso una vittoria decisiva contro gli inglesi, sono proprio questi ultimi a metterla a morte dopo aver corrotto i francesi per farsi consegnare la condottiera. 

Convinta di essere guidata da Dio, Giovanna d'Arco non aveva educazione militare. Eppure, diventa un'eroina del tempo, autrice di successi decisivi nella guerra contro gli inglesi. Ancora oggi è uno dei pilastri della coscienza nazionale francese. Nel 1456 un secondo processo la definirà innocente, riabilitandola.

Il caso Galileo Galilei

Galileo Galilei finisce nel mirino dell'Inquisizione a causa del suo Dialogo sopra i massimi sistemi. L'opera, modificata per ricevere l'imprimatur, segna la rottura con la chiesa e il 28 settembre 1632 lo scienziato viene chiamato a comparire davanti a giudici.

Galilei spiega ai giudici di aver lavorato per confutare, non avallare, la teoria copernicana. Ma la menzogna scatena il Sant'Uffizio, che attribuisce allo scienziato una serie di colpe. Nel 1633 il processo si conclude con l'accusa formale di eresia, ma invece di essere messo a morte, Galilei abiura le sue teorie e finisce agli arresti domiciliari presso la villa Il Gioiello di Arcetri, in provincia di Firenze.

Il processo si concluse il 22 giugno 1633, quando Galilei abiurò le sue concezioni astronomiche davanti ai suoi giudici, che in numero di sette su dieci condannarono la teoria copernicana, senza però definirla formalmente eretica.

Stefania Leo

Immagine di apertura: The execution of John Rogers at Smithfield, London in 1555, artista sconosciuto. Foto di dominio pubblico via Wikimedia