Unità d’Italia: rivivere la storia a fumetti

topolino-mole.jpg

Da Topolino a Enzo Biagi: i fumetti che hanno raccontato e celebrato la storia dell'Unità d'Italia e il passaggio alla modernità.

Il 17 marzo ricorre l'anniversario dell'Unità d'Italia, una data fondamentale per ricordare quanto sia stato difficile e importante il processo che ha messo insieme tutte le differenze regionali dello Stivale. Il ritardo storico con cui si è formato lo Stato italiano ha ancora oggi strascichi visibili.

Tutte le evoluzioni di questa storia sono state raccontate approfonditamente anche attraverso i fumetti, un linguaggio per tutti intuitivo, destinato ad avvicinare anche i più piccoli alla storia della propria patria. L'importanza dell'Unità d'Italia sta tutta nel fatto che, senza questo passaggio, il Paese non sarebbe entrato nella modernità, rimanendo politicamente insignificante.

Il tortuoso processo verso l’Unità d’Italia

Arrivare all'Unità d'Italia non è stato molto semplice. La mancata unificazione tra il XV e il XVI secolo rese l'Italia un territorio arretrato rispetto agli altri Stati europei. Gli stessi effetti positivi che la Rivoluzione francese ebbe su tutta l'Europa interessata, non riverberarono allo stesso modo sull'intera società italiana.

Un ruolo chiave fu giocato dal Risorgimento, che si pose all’ordine del giorno la possibilità di dare alla nazione italiana una statualità capace di rappresentarla politicamente, oltre che socialmente e culturalmente. Nonostante il contesto storico specifico italiano, il Risorgimento attualizzò i principi della Rivoluzione Francese, portando alla creazione di un'idea di stato nazionale unitario dalla fisionomia moderna. 

Ma più che la politica, le condizioni economico-sociali e religiose, il vero problema dell'Italia erano la lingua e la letteratura. Secondo le concezioni dell'epoca, legate al Romanticismo, queste erano l'espressione viva e vera della società, matrice di una coscienza collettiva necessaria per creare una nazione.

La proclamazione del Regno d’Italia

La proclamazione del Regno d'Italia fu avvenne con un atto normativo del Regno di Sardegna sabaudo, la legge 17 marzo 1861, n. 4671, col quale il re Vittorio Emanuele II assunse per sé e per i suoi successori il titolo di Re d'Italia. 

In seguito alla Seconda guerra di indipendenza e alla spedizione dei Mille, guidata da Giuseppe Garibaldi, tra il 1859 e il 1860, l'obiettivo dell'unità d'Italia era stato quasi completamente raggiunto, con le sole eccezioni del Triveneto e del Lazio. Dopo l'annessione del Regno di Napoli, il 3 novembre 1860, seguita da quello delle province siciliane, si procedette alla modifica della denominazione del re attraverso la legge del 17 marzo 1861. 

Di fatto l'Unità d'Italia ha messo insieme territori diversissimi, tenuti insieme da uno spirito del tempo che facevano intuire la necessaria unificazione. Ma questa "sintesi" a tavolino, ufficializzata da una legge, non contentava tutti, anche perché produsse conseguenze non sempre positive. Tra queste fa vedere ancora i suoi effetti la famosa Questione meridionale.

I fumetti che hanno raccontato l’Unità d’Italia

Nel 2011 in occasione del Lucca Comics, kermesse dedicata al fumetto, si organizzo la mostra 150 anni dall'Unità d'Italia - Un lungo cammino. L'esposizione fu una specie di viaggio tra illustrazioni, fumetti e animazioni che raccontavano le vicende italiane dal 1861 al presente. 

Ma i fumetti che hanno raccontato l'Unità d'Italia sono tantissimi. Ad esempio, su Topolino, a partire dal numero 2883, sono state pubblicate due mini saghe a tema risorgimentale: Topolino e l'Italia ri-unita di Marco Bosco, (testi), e Paolo Mottura (disegni). Protagonisti Topolino e Pippo, che viaggiano indietro nel tempo per rivivere i momenti chiave dell'Italia in via di unificazione.

Topolino: unità d'Italia

Foto: xmau.com

Per i 150 anni dell'Italia Unita, il Giornalino pubblicò due volumi 150° Storie d'Italia a fumetti, sei storie per un progetto che coinvolge grandi firme del fumetto italiano: Sergio Toppi, Francesco Artibani, Carlo Ambrosini, Ivo Milazzo, Pasquale Frisenda, Marco Nizzoli, Corrado Mastantuono e Giorgio Cavazzano. Al centro del racconto e delle tavole, i punti di vista di uomini e donne alle prese con la quotidianità del tempo.

Il fumettista Tuono pettinato ha dedicato un albo a Giuseppe Garibaldi. "Garibaldi. Resoconto veritiero delle sue valorose imprese, ad uso delle giovini menti" pubblicato da Edizioni Lizard, ripercorre in chiave umoristica e disincantata la figura dell'Eroe dei due mondi.

Sergio Bonelli Editore ha dedicato al periodo anche un albo di Martin Mystère. Intitolato Il Naviglio Battagliero, è una storia in 8 tavole ambientata nel 1848 a Milano, sui Navigli apputo, ispirato ad un episodio di cronaca dell'epoca. 

Ma il racconto dell'Unità d'Italia a fumetti è molto più antico. Negli anni Cinquanta la stampa periodica per ragazzi era rappresentata da quattro testate: il Corriere dei Piccoli di ispirazione “piccolo borghese”; Il Vittorioso legato all’Azione cattolica; Il Giornalino, anch’esso di ispirazione cattolica, ma più moderata; Il Pioniere, vicino al Pci.

Il Corriere dei piccoli e la lunga storia d’Italia

Tra le testate più sensibili al tema dell'Unità d'Italia c'era il Corriere dei Piccoli. Noto come Corrierino o CdP, è stata la prima rivista settimanale di fumetti italiana, pubblicata dal 1908 al 1996 per oltre 4.500 numeri divisi in 88 annate. Tra i racconti illustrati, ce n'è uno interamente dedicato alla figura di Giuseppe Garibaldi, che fa parte di una lunga serie dedicata alla storia d'Italia, dalla nascita di Roma alla contemporaneità.

Tuttavia l'operazione di narrazione fatta dal Corriere dei Piccoli è stata anche presa di mira da quotidiani politicamente schierati come l'Unità. Nel numero del 4 maggio 1961 si legge: «L’atmosfera da “Corrierino dei Piccoli” [....] potrà divertire i bambini, o compiacere coloro che vorrebbero ridurre gli italiani al rango di folle affamate di volgari “circenses”, ma tradisce i veri problemi della nazione».

Il Pioniere e i disegni di Veniero Canevari

Nel 1957 il periodico a fumetti Il Pioniere dedicò diversi numeri alla Storia d'Italia. Tra gli episodi a cui si dette maggiore attenzione ci fu la spedizione di Sapri, impresa rivoluzionaria tentata da Carlo Pisacane e un gruppo ristretto di mazziniani. Gli autori presentarono con molto pathos, e in sequenze serrate, la sfortunata spedizione ed evidenziarono l’apatia della popolazione. Le strisce si potevano anche ritagliare, in modo da collezionarle.

Il racconto dell'Unità d'Italia sulle pagine del Pioniere si dilungò nel tempo. Nel 1960 Il Pioniere ripubblicò, a colori, una lunga storia dedicata ai Mille, dal titolo Avanti Picciotti, scritta da Marcello Argilli e Gabriella Parca, con disegni di Veniero Canevari. Il fumetto era stato già pubblicato in bianco e nero tra il 1952 e il 1953 e ora veniva riproposto a colori. In questo racconto emergono le eroiche imprese di un gruppo di picciotti siciliani, rappresentati da due ragazzi e una fanciulla. Dopo aver cospirato contro i borboni, si uniscono alla spedizione dei Mille. Per la prima volta, in un fumetto dedicato al Risorgimento, le donne non erano più subalterne, ma protagoniste attive della storia.

La Storia d’Italia a fumetti di Enzo Biagi

Enzo Biagi ha dedicato all'evento cardine della storia della nostra nazione un ciclo di volumi. Tra il 1978 e il 1986 vide la luce Storia d'Italia a fumetti di Enzo Biagi. Gli eventi narrati ripercorrevano un arco temporale compreso tra la caduta dell'impero romano e la contemporaneità, attraverso quattro volumi: Dai barbari ai capitani di ventura (1978), Da Colombo alla Rivoluzione Francese (1979), Da Napoleone alla Repubblica Italiana (1980), 1946-1986: 40 anni di Repubblica (1986).

Enzo Biagi: storia d'Italia a fumetti

Foto: fumetto-online.it

L'opera riscosse un incredibile successo, tanto da ispirare altri progetti editoriali simili, sempre sotto la supervisione di Biagi, per raccontare altri eventi storici importanti. Tra i disegnatori coinvolti ci furono Milo Manara, Sergio Toppi, Dino Battaglia e Hugo Pratt. 

 

Stefania Leo

 

Foto apertura: xmau.com