ravizzóne
sm. [sec. XVIII; voce di area settentrionale, risalente all'agg. latino rapicíus, di rapa]. Nome comune della pianta Brassica napus oleifera della famiglia Crocifere o Brassicacee originaria probabilmente delle regioni settentrionali dell'Africa, che cresce spontanea anche in varie regioni dell'Europa meridionale. È un'erbacea coltivata in due versioni, una annua, a semina primaverile e raccolto estivo (ravizzone estivo), e una bienne, a semina autunnale e raccolto invernale (ravizzone d'inverno). È alta fino a ca. 80 cm, ramosa, con radice lunga e sottile; ha foglie simili a quelle della colza, ma più ruvide di queste e pelose al di sotto; i fiori sono gialli, riuniti in grappoli, profumati; il frutto è una siliqua allungata, quasi cilindrica. Si coltiva soprattutto come foraggera, e inoltre per i semi, che forniscono un olio con alta percentuale di acido erucico, che deve essere tagliato con altri oli per renderlo commestibile.