mùltiplo

Indice

Lessico

agg. e sm. [sec. XIX; dal latino tardo multĭplus, dal classico multĭplex, molteplice].

1) Agg., che è composto di più parti: in particolare, gravidanza multipla, che dà origine a due o più feti; vettura multipla, tipo di automobile la cui carrozzeria è adattata in modo da offrire più spazio per le persone e le merci che non il corrispondente modello normale In economia, prezzi multipli, vedi discriminazione (dei prezzi). In arte, esemplari multipli, quelli ottenuti da un'opera considerata matrice.

2) Agg. e sm., in matematica, multiplo di un numero n secondo il numero x è il numero m=nx; per il minimo comune multiplo, vedi minimo; radice multipla di un'equazione è una radice avente molteplicità maggiore o uguale a 2; punto multiplo di una curva, o di una superficie, o di una varietà, è un punto con molteplicità di intersezione maggiore o uguale a 2.

3) In metrologia, multiplo di un'unità di misura è un'unità derivata il cui valore è multiplo di un'unità di riferimento. Per i prefissi dei multipli delle unità di misura del Sistema Internazionale (SI), vedi misura.

4) In telefonia, multiplo di banco, connessione elettrica tipica delle intelaiature (pannelli) su cui sono inseriti i selettori delle centrali telefoniche di tipo elettromeccanico, con cui vengono raccordati tra loro i terminali elettrici relativi a ogni passo progressivo di commutazione presente sui banchi di contatto dei selettori.

Arte

Sono detti multipli i vari esemplari ottenuti dalla moltiplicabilità di un'opera d'arte, considerata non come pezzo unico ma come matrice e utilizzata secondo i processi propri dell'industrial design, basato sui metodi specifici della fabbricazione seriale. Da iniziativa commerciale, la moltiplicazione dell'opera d'arte, cioè la produzione di multipli, che possono rifarsi a un archetipo medesimo oppure rappresentare variazioni o trasformazioni ottiche e meccaniche, ha acquistato un preciso significato per i suoi presupposti teorici e per le finalità culturali e sociali, intese a demitizzare il feticismo merceologico dell'opera d'arte come prezioso pezzo unico per allargare la fruizione del fatto creativo nell'ambito della collettività. Questa “democratizzazione” estetica, che risponde a sollecitazioni scaturite da presupposti intellettuali e filosofici ed elaborate da Mondrian, Vasarely, Munari, ecc., si è evidenziata soprattutto nell'ambito dell'arte cinetica, estremamente disponibile all'attuazione dei multipli per le sue possibilità di trasformazione e componibilità. Gli antefatti più lontani dei multipli, consacrati dall'arte ufficiale attraverso la famosa mostra di Colonia del 1959, chiamata appunto “Moltiplicazione dell'arte trasformabile” (vi figurarono, tra gli altri, Duchamp, Tinguely e Vasarely), sono da ricercare nelle esperienze bauhausiane, nel campo della cultura visuale e nelle sperimentazioni di Duchamp (1935), fino alla mostra di Fautrier (1950) e ai risultati conseguiti da Man Ray. La moltiplicabilità dell'opera d'arte rimane tuttavia un processo di collettivizzazione estetica ancora non del tutto risolto, dal momento che sussiste il privilegio della tiratura limitata di esemplari che determina il valore venale dei multipli, e quindi la lega a fattori commerciali inficiandola proprio nei suoi principi di fondo. Il marchio cerealart sviluppa, produce e distribuisce su internet multipli d'artisti come Keith Haring, Maurizio Cattelan, Takashi Muratami, Yoshitomo Nara, Lawrence Weiner e molti altri.

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