Munari, Bruno

pittore, designer e scrittore italiano (Milano 1907-1998). Si formò nell'ambiente del secondo futurismo, interessandosi presto a problemi della percezione visiva (nel 1932 realizzò fotogrammi sotto l'influsso delle esperienze di Man Ray). Nel 1933 espose in una mostra a Milano le sue prime “macchine inutili”, strutture rigorosamente progettate, disponibili a molteplici trasformazioni, secondo i principi propri dell'arte cinetica. È stato tra i fondatori, nel 1948, del Movimento per l'Arte Concreta-MAC e ha partecipato alla mostra "Arte Astratta e Concreta in Italia" (Roma, 1950); del 1952 è il suo Manifesto del Macchinismo; al 1953 risalgono le sue esperienze nel cinema astratto; nel 1958 espone a Parigi le prime Forchette parlanti, le sue creazioni più conosciute; nel 1962 organizza a Milano la prima Mostra di Arte Programmata. Operando nel campo della sperimentazione visiva per individuare le possibilità e verificare l'esattezza dell'informazione estetica del linguaggio visuale nell'ampiezza delle sue molteplici applicazioni, Munari ha realizzato vari “film di ricerca” (Arte programmata, 1962; Inox, 1964; Scacco matto, 1964); la serie dei Libri illeggibili (1949); la serie delle Strutture continue tridimensionali (1951); proiezioni a luce polarizzata, ricerche di arte programmata, progettazione di oggetti di arte cinetica ecc. Nel 1967 ha tenuto una serie di lezioni ad Harvard (USA). Negli anni Settanta del Novecento si è anche dedicato a esperienze di didattica infantile e questo interesse lo ha accompagnato ininterrottamente per il seguente ventennio, anche nella progettazione di giocattoli; “Giocare con l'arte” (metodo definito già nel 1977) era il tema di una mostra che Munari ha organizzato in giro per il mondo nel 1991. Tra i suoi scritti si ricordano Teoremi sull'arte (1961), Arte come mestiere (1966), Design come comunicazione visiva (1968), Artista e designer (1971), La scoperta del triangolo (1976), Fantasia (1977), Da cosa nasce cosa (1981), Rose nell'insalata (1982), Tanta gente (1983), Da lontano era un'isola (1984). È stato docente a Cambridge e, dal 1970, alla Scuola Politecnica di Design di Milano. Ha ricevuto il Compasso d'Oro negli anni 1954, 1955, 1981 e l'International Design Award of Ōsaka nel 1985. Nell'ambito del suo interesse per la didattica va collocato il saggio pubblicato nel 1994, Design e comunicazione visiva, contributo a una metodologia didattica cui ha fatto seguito Dizionario dei gesti italiani. "Per approfondire vedi Libro dell'Anno '99 p 237" "Per approfondire vedi Libro dell'Anno '99 p 237" .

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