Rosler, Martha
artista statunitense (New York 1943). Fa parte di quel gruppo di artiste femministe che a partire dagli anni Sessanta del Novecento fecero della loro pratica artistica uno strumento di denuncia politico-sociale contro l'intervento degli Stati Uniti in Vietnam, la manipolazione e lo sfruttamento del corpo e del ruolo femminile, le istanze razziste, la tendenza all'omologazione culturale. Nella serie di collage Bringing the War Home, 1967-72 (Portando la guerra a casa) a confortevoli e idilliache scene di vita domestica, tratte da riviste femminili dell'epoca, si alternano immagini dell'intervento americano in Vietnam. In Beauty Knows No Pain, 1966-72 (La bellezza non conosce dolore) a corpi patinati femminili che pubblicizzano prodotti di bellezza si mescolano immagini pornografiche dagli effetti spesso ironici. In Semiotics of the Kitchen, 1975, l'artista riprende se stessa in cucina circondata dagli utensili. Li prende ad uno a uno, ne pronuncia il nome e inizia a usarli in un crescendo di rabbia e violenza per quel ruolo impostole. Si è inoltre occupata degli spazi pubblici, variando dagli aeroporti, alle strade, ai senzatetto, sempre nella convinzione che l'arte debba essere innanzitutto uno strumento di educazione del pubblico.