lèntico
agg. (pl. m. -ci) [sec. XX; dall'inglese lentic, tratto dal latino lentus, lento, placido, calmo (riferito alle acque)]. Di ambiente costituito da una raccolta di acqua di origine continentale interna, di dimensioni variabili (lago, stagno, ecc.). Data la mancanza in esso di sostanziali interscambi di popolazione con biotopi limitrofi, rappresenta il “modello ideale” per lo studio teorico e pratico degli ecosistemi. La produzione primaria di sostanze chimiche è dovuta, per la massima parte, ai Batteri e al fitoplancton, tra cui in particolare le Diatomee in acqua aperta, e poi alle Alghe e alle piante superiori acquatiche. Grazie a processi fotosintetici viene continuamente creata materia biologica; piante acquatiche, oppure vegetali di origine terrestre fluttuanti nella massa d'acqua vengono assimilati dai consumatori (crostacei, insetti, vertebrati acquatici, ecc.), secondo il più classico schema della catena alimentare. I materiali organici morti, depositati sul fondo del bacino, vengono rapidamente decomposti da Funghi e Batteri, con o senza consumo di ossigeno; ritrasformati in elementi nutrienti semplici possono in seguito rientrare in ciclo. Il popolamento dell'ambiente lentico può essere classificato in base alla diversa distribuzione nel bacino. Si hanno specie abitanti nelle zone superficiali, nelle acque aperte, tra i vegetali o le pietre, oppure nel fondo fangoso. Il metodo di cibarsi è altrettanto vario: accanto a specie predatrici (per esempio alcuni pesci, anfibi, coleotteri, larve e ninfe di libellule, idre, ecc.), vi sono specie erbivore (gasteropodi, alcune larve di Efemera, ecc.) e filtratrici (bivalvi vorticatori dei generi e , larve di alcuni , , ecc.). Il movimento dell'animale stesso in seno all'elemento liquido può assumere adattamento peculiare: oltre ad alcuni pesci e coleotteri dotati di un tipo di nuoto esemplificato dalle differenti forme idrodinamiche, si ricordano alcuni insetti Emitteri (Idrometridi e Gerridi) che, sfruttando la tensione superficiale dell'acqua, si spostano sopra lo specchio d'acqua. Nell'ambiente lentico si verificano i più vistosi adattamenti fisiomorfologici dei vegetali in relazione al galleggiamento, alla respirazione, all'impollinazione, ecc. Il galleggiamento di alcuni organi (per esempio, le foglie larghe e flottanti nel Potamogeton natans o quelle finemente divise formanti una sorta di tappeto galleggiante nella viola d'acqua) permette alla pianta acquatica di erigere alla superficie lo stelo fiorale, per impollinazione. Altre piante (per esempio, le ninfee) presentano stomi confinati sulla pagina superiore della foglia flottante, a diretto contatto con l'atmosfera.