guaiaco
sm. [sec. XVI; dallo spagnolo guayaco, risalente a una voce indigena centro-americana]. Nome comune usato per indicare le piante del genere Guaiacum della famiglia Zigofillacee e in particolare la specie Guaiacum officinale. Si tratta di un albero originario dell'America Centrale e delle Antille, alto fino a ca. 10 m, con foglie persistenti, coriacee, paripennate, e fiori blu; il legno, detto legno di guaiaco, legno santo o anche semplicemente guaiaco, è profumato, di sapore fortemente aromatico, con alburno sottile (ca. 2 cm) di color giallo chiaro e durame grasso, di color verde cupo o bronzeo. È il legno più duro e pesante che si conosca: in pezzi grossi (tronchi, tavole) viene impiegato per molti lavori al tornio e in ebanisteria, ma è particolarmente apprezzato nelle costruzioni navali, per la fabbricazione di supporti in quanto la resina che contiene funziona egregiamente da lubrificante. Dalla pianta, per essudazione naturale o per incisione del tronco, si ottiene una resina balsamica (gomma o resina di guaiaco), contenente acidi organici (acidi α- e β-guaiaconico, guaieretico, guaiacico), una saponina (guaiacina), vanillina, esteri del guaiacolo. Veniva usato un tempo, in polvere o sotto forma di decotto, come diuretico, diaforetico e depurativo. La tintura di guaiaco viene adoperata in laboratorio come reattivo per la ricerca, nelle urine, del sangue e del pus: trattate con acqua ossigenata e con tintura di guaiaco, le urine assumono in presenza dei suddetti elementi patologici un'intensa colorazione verde. Infine, dal legno, per distillazione in vapor d'acqua, si ottiene un olio volatile (olio essenziale di guaiaco), usato in profumeria per sofisticare l'essenza di rosa. Un legno di aspetto e uso analoghi, sebbene con resina meno attiva, è quello fornito dal congenere Guaiacum sanctum, di Messico e Florida.