durame
sm. [sec. XX; dal latino durāmen-ínis, propr. indurimento, da durus, duro]. Parte interna e più vecchia del legno, detta anche cuore o massello, che non contiene più elementi viventi e svolge unicamente funzioni di sostegno. In molte piante gli spazi intercellulari e le stesse membrane delle cellule del durame vengono impregnati da sostanze organiche quali oli, tannini, resine, nonché da diversi composti aromatici variamente colorati, per cui il durame si distingue più o meno nettamente dall'alburno (per esempio, nel campeggio, nell'ebano, nel brasile, nel legno di Pernambuco, ecc.). In altre piante invece (bosso, mirto, acero, ippocastano) durame e alburno sono indifferenziati in quanto il durame non s'impregna (durame concolore), nel qual caso il legno risulta molto meno durevole e il fusto, invecchiando, può diventare cavo (come nel salice). In altri casi ancora il durame si impregna di sostanze inorganiche: di carbonato di calcio nell'olmo, di silice amorfa nel teak.