disciplina

Indice

Lessico

sf. [sec. XIII; dal latino disciplīna, da discipŭlus, discepolo].

1) Complesso di regole, di norme di comportamento stabilite per il buon andamento di una collettività, di un gruppo sociale, di un istituto; l'obbedienza a tali norme e alle persone incaricate a farle rispettare: la disciplina del collegio; ragazzi privi di disciplina; in guerra la disciplina è più rigida; commissione, corte di disciplina, organismo delegato a proporre o emettere provvedimenti disciplinari; disciplina di partito, l'adeguarsi, da parte degli aderenti, alle direttive della segreteria di un partito politico.

2) Istruzione, educazione, ammaestramento, guida culturale o spirituale; anche fig.: studiare sotto la disciplina di un famoso letterato; la disciplina del sacrificio; ordine, regolamentazione: una rigida disciplina di vita; mantenere la disciplina del traffico; per estensione, materia di studio: eccelle nelle discipline umanistiche.

3) Mazzetto di funicelle o catene adoperato come mezzo di mortificazione in talune pratiche ascetiche che comportano la flagellazione (vedi disciplinanti): dare, darsi la disciplina. Per estensione, lett., punizione, castigo: “per li passati falli... io t'ho data disciplina” (Sacchetti).

Diritto

Nel diritto amministrativo, complesso di norme concernenti la soggezione dell'impiegato alla pubblica amministrazione. In caso di violazione dei suoi doveri l'impiegato è soggetto alle seguenti sanzioni disciplinari: censura; riduzione dello stipendio; sospensione dalla qualifica; destituzione. La pena disciplinare deve essere prevista dalla legge e l'impiegato accusato deve potersi discolpare; prima del procedimento disciplinare, l'impiegato può essere sospeso dal servizio. § Nel diritto militare, adempimento dei doveri militari, non per timore di pena o speranza di ricompensa, ma per persuasione della loro necessità. Il codice della disciplina è il Regolamento di disciplina militare (D.P.R. 31 ottobre 1964 e legge 11 luglio 1978, n. 382). § In diritto canonico, l'assieme delle norme riguardanti il governo della Chiesa, l'azione dei fedeli, l'esercizio del culto, i diritti e i doveri degli ecclesiastici.

Pedagogia

Il termine designa sia la dottrina da apprendere sia la regola di condotta e l'insieme delle sanzioni e delle ricompense che ne assicurano l'osservanza. Il modello tradizionale della disciplina scolastica, ormai irrimediabilmente messo sotto accusa dalla critica pedagogica, coincide essenzialmente con il principio dell'ordine (da garantire nella classe). Tale principio, nella storia dell'educazione, è stato applicato mediante molteplici strumenti: in Grecia e a Roma vigeva una disciplina repressiva e punitiva, l'uso della sferza era pratica comune; nel Medioevo, nonostante la predicazione cristiana, prevalse un sistema educativo basato sulla minaccia e sulla punizione corporale. Solo con l'Umanesimo e il Rinascimento si iniziò a sentire l'esigenza di un'impostazione meno autoritaria della disciplina, ma fu soprattutto nel sec. XVIII, con J.-J. Rousseau, che apparvero i primi elementi di una nuova prassi educativa con il ridimensionamento dell'autorità del maestro in funzione di un maggiore sviluppo del libero esercizio dell'attività dell'alunno. Nei tempi moderni è stato progressivamente applicato lo schema democratico del governo della classe che sostituisce al rapporto di subordinazione un rapporto di reciproca collaborazione tra insegnante e allievi nell'ambito di un progetto condiviso, anche se non mancano esempi attuali di disciplina strettamente autoritaria con ricorso a punizioni corporali considerate talora mezzo didattico. Recentemente la “pedagogia progressista”, che pur fondava i propri assunti sul concetto di autodeterminazione negando esplicitamente qualsiasi forma di autorità coercitiva, è stata sottoposta a una riconsiderazione critica.

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