mortificazióne

sf. [sec. XIII; da mortificare].

1) Azione del mortificare e del mortificarsi; dispiacere, umiliazione: causare, ricevere una mortificazione.

2) Nella religione cristiana, l'insieme delle privazioni che il credente s'impone per vincere le inclinazioni al male derivate in lui dal peccato originale e per camminare poi più spedito sulla via del suo perfezionamento morale e spirituale. La mortificazione cristiana si completa in tre gradi: superare la tendenza al peccato nella piena accettazione della legge morale; dare all'amore e all'attaccamento per le cose e le persone un significato solo spirituale e volerle solo in quanto Dio ce lo comanda; rinuncia anche ai piaceri leciti e accettazione delle cose contrarie al nostro gusto preferendo il sacrificio al piacere a immagine del Cristo, che accetta di addossarsi tutti i peccati del mondo pur essendo il giusto per eccellenza. L'imitazione del Cristo sulla via della mortificazione valorizza quindi il perfezionamento spirituale del singolo non solo agli effetti della propria salvezza, ma lo dilata nella sua partecipazione all'opera redentrice del Salvatore.