cannèlla²

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sf. [sec. XIII; da cannella, perché la scorza aromatica si vende in forma di piccole canne].

1) Nome della corteccia di due specie di piante del genere Cinnamomum, appartenente alla famiglia Lauracee, la più importante delle quali è Cinnamomum zeylanicum, originaria di Ceylon e dell'India meridionale e coltivata in molti Paesi tropicali e talvolta anche nei giardini dei Paesi a clima temperato . § La cannella è un albero alto una decina di metri con foglie persistenti, picciolate, coriacee e glabre e fiori piccoli e giallastri riuniti in pannocchie ascellari e terminali; il frutto è una piccola drupa. La droga, detta più precisamente cannella regina, cannella vera o cannella di Ceylon, contiene acido tannico; come spezia si ottiene dalla sottile corteccia dei polloni giovani più robusti, liberata dagli strati di sughero, che, essiccati in pezzi lunghi ca. 30 cm, vengono arrotolati l'uno nell'altro in cilindretti coassiali. Ogni corteccia ha uno spessore di ca. 1/4 di mm, colore chiaro, odore fortemente aromatico e gusto piccante. Una droga analoga ma di qualità meno pregiata, detta anche cannella cinese, è data dal Cinnamomum cassia della Cina, la cui corteccia viene fornita in pezzi formati da un solo strato. Dalla corteccia e dalle foglie di entrambe queste specie viene estratto l'olio essenziale di cannella (o di cassia), dall'odore penetrante e dal sapore dolciastro, contenente dal 4 all'8% di eugenolo, il 70 o l'80% di aldeide cinnamica e poi cineolo, fellandrone, ecc., usato nella produzione dei liquori, in profumeria e in farmacia e soprattutto per aromatizzare dolci, creme, budini, in alcune marinate, salmì e altre preparazioni non dolci.

2) Come sm. e agg. inv. posposto, sfumatura di giallo caldo tendente al bruno: un soprabito cannella.

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