batteriòsi
sf. [sec. XIX; da batterio+-osi]. Malattia delle piante, causata dalla penetrazione di batteri nei loro organi. La penetrazione può avvenire attraverso ferite o aperture naturali (stomi o lenticelle) oppure attraverso organi non protetti da rivestimenti. La diffusione dei batteri all'interno dell'ospite avviene per via intercellulare o intravascolare. Si hanno infatti una serie di malattie parenchimatiche, che consistono in infezioni dei tessuti parenchimatici carnosi e si evidenziano nelle necrosi e nei marciumi; malattie vascolari, che si sviluppano nello xilema e sono determinate da zooglee nei vasi legnosi; infine malattie iperplastiche, che consistono nella formazione di iperplasie a forma di galle o cecidi sugli organi delle piante in via di sviluppo. Le batteriosi riguardanti le piante sono innumerevoli e interessano tutti gli organi del vegetale; importanti negativamente le batteriosi che colpiscono le giovani radici di plantule in germinatoio, per lo più dovute a eccesso di umidità. Una delle batteriosi più comuni è quella che colpisce i frutti del pomodoro alla loro base, ossia nel punto in cui si inserisce il peduncolo; qui i frutti, in generale ancora giovani, presentano una zona più o meno circolare di rammollimento, seguito da marcescenza e su questa manifestazione patologica si instaurano poi muffe di vario tipo fra cui quelle provocate da diversi Penicillium; la suddetta malattia è nota come marciume molle.