aràchide
sf. [dal greco arakís-ídos, cicerchia]. Nome comune usato per indicare le piante erbacee del genere Arachis della famiglia Leguminose (sottofamiglia Papilionoideae) originarie del Brasile, e coltivate anche in Europa, Asia e Africa. L'arachide ha foglie paripennate, composte di 2 o 3 paia di foglioline lanceolate. I fiori sono isolati o a gruppi di 2-6 all'ascella delle foglie; hanno corolla giallo-aranciata con vessillo striato di rosso; gli stami sono 9, fusi per i filamenti. La specie più nota è Arachis hypogaea nota anche con i nomi di pistacchio e cece di terra, di nocciola americana, il cui frutto è un lomento articolato, lungo 2-5 cm, reticolato-scrobicolato esternamente, contenente da 1 a 3 semi simili a piccoli fagioli ricchi di olio, noti anche con i nomi di nocciolina americana, spagnoletta, brustolini americani. L'arachide è caratteristica per il fenomeno di geocarpia: i suoi frutti, infatti, s'infossano nel terreno a mano a mano che maturano, per l'incurvarsi del breve peduncolo detto ginoforo. § I Paesi nei quali l'arachide è più estesamente coltivata sono l'India, la Cina, l'Africa occidentale, gli USA. In Italia la coltivazione dell'arachide è praticata su ca. 5000 ha, in particolar modo in Campania, Lazio e Calabria. L'arachide, coltura sarchiata per eccellenza, richiede un'accurata preparazione del terreno. Importanti sono anche le cure colturali, come irrigazioni, scerbature, diradamento e rincalzatura. Rispetto al terreno predilige quelli sabbiosi o di medio impasto, comunque non troppo argillosi, mentre rispetto all'alimentazione necessita, come tutte le Leguminose, di fertilizzanti fosfo-potassici, essendo in grado di utilizzare l'azoto libero dell'aria. Infine, è particolarmente esigente in fatto di concimazione organica. § I semi di arachide si consumano previa tostatura e in Europa sono alimento del tutto complementare, mentre in America entrano nella composizione del peanuts-butter (burro d'arachide), di largo consumo. Dalla loro spremitura si ottiene un olio largamente utilizzato: la resa va dal 42 al 59%, a seconda delle varietà di arachide. L'olio di prima spremitura, di colore giallo-oro, è qualitativamente il più adatto per l'alimentazione umana, possiede un ottimo gusto e un delicato aroma. L'olio di seconda spremitura, che si estrae a caldo, viene usato nell'industria dei saponi fini. La sansa che residua, con il fogliame e gli steli, è un ottimo mangime per il bestiame.