antidiarròico
agg. e sm. (pl. m. -ci) [anti-2+diarroico]. Farmaco indicato nelle forme di ipercinesi intestinale con diarrea, caratterizzate da un rallentato assorbimento alimentare, perdita di acqua e disidratazione dell'organismo. Gli antidiarroici possono agire con meccanismo causale oppure sintomatico. Nel primo caso essi combattono i fattori che determinano la manifestazione diarroica in genere attraverso l'irritazione della mucosa intestinale (infezioni batteriche, elmintiasi, intossicazioni). Figurano tra gli antidiarroici causali vari agenti antibatterici (streptomicina, cloramfenicolo, sulfamidici, tetracicline, fermenti lattici, batteriofagi, ecc.), nonché gli astringenti, gli adsorbenti e i protettivi dell'intestino (mucillagini, caolino, carbone animale e vegetale, tannini, sali di bismuto e di alluminio). Tra gli antidiarroici sintomatici di maggiore impiego terapeutico vanno menzionati gli anticolinergici e gli spasmolitici muscolari (papaverina, preparati dell'oppio); tali medicamenti riducono l'esagerato peristaltismo intestinale inibendo nello stesso tempo la condizione spastica che accompagna talora gli episodi diarroici.