anticolinèrgico
agg. e sm. (pl. m. -ci) [anti-2+colinergico]. Farmaco che inibisce l'azione dell'acetilcolina sulle strutture organiche periferiche innervate dal sistema nervoso parasimpatico. Possiedono effetti anticolinergici gli alcaloidi contenuti nell'Atropa belladonna, e cioè l'atropina e la scopolamina, oltre a numerosi derivati sintetici e semisintetici (metantelina, ossifenonio, piperidolato, trasentina, pavatrina, ecc.). Le più importanti indicazioni terapeutiche degli anticolinergici sono l'ulcera peptica, le gastriti, le forme spastiche del tratto gastrointestinale e genitourinario (dismenorrea, coliche renali). Gli anticolinergici vengono inoltre impiegati nel parkinsonismo, nell'asma bronchiale, in psichiatria, in oftalmologia, nella medicazione preanestetica e nelle intossicazioni da veleni organofosforici.